Le guerre e i continui conflitti armati che da decenni persistono in Medio Oriente e in Terra Santa hanno segnato profondamente il territorio e le città in cui vivono le popolazioni di Palestina, Siria, Libano e Iraq. Aleppo e Homs sono state praticamente rase al suolo. I bombardamenti non hanno risparmiato nulla: dalle infrastrutture alle abitazioni, dalle attività commerciali ai luoghi di incontro, persino le scuole e gli ospedali sono stati distrutti in maniera brutale.
Molte persone, le famiglie rimaste in città hanno perso tutto e si sono rifugiati nelle chiese e nei luoghi di culto. Ma in guerra non si è al sicuro nemmeno nei luoghi sacri. Dallo scoppio della guerra sino al 2019 in Siria sono stati registrati almeno 124 attacchi a chiese e luoghi di culto cristiani, una delle comunità più perseguitate durante questo terribile conflitto ancora in atto. Di tutto questo purtroppo è rimasto poco o niente e in questi casi l'unica cosa che si può fare è ricostruire e salvare ciò che è rimasto.
Da tanti anni la Fondazione Giovanni Paolo II si dedica alla costruzione e alla ristrutturazione di spazi sociali come scuole, seminari, ospedali e centri giovanili che sono stati danneggiati dalle bombe o che sono in gravi condizioni strutturali per mancanza di risorse, come In Libano, ad Ain Ebel, un'area martoriata dal conflitto tra Hezbollah e Israele nonché una delle province più povere del paese, dove abbiamo contribuito a far nascere l'ospedale Al Inaya, una struttura moderna dove abbiamo realizzato i reparti di pronto soccorso, medicina e chirurgia, traumatologia, ostetricia e neonatologia.