I fondi sono stati reperiti nelle economie del Pon 2014-2020: adesso Palazzo delle Aquile li userà per chiudere la fase progettuale e arrivare all’aggiudicazione della gara. Scongiurato il rischio che l’opera non venga realizzata. Lagalla: “I lavori dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026”
25 Gennaio 2023
L’amministrazione comunale trova i fondi per l’asilo di Brancaccio che il beato Pino Puglisi, prete antimafia ucciso il 15 settembre 1993, sognava per i bambini del quartiere.
Si tratta di 3,8 milioni di euro che sono stati reperiti nelle economie del Pon 2014-2020 e che adesso Palazzo delle Aquile userà per chiudere la fase progettuale e arrivare all’aggiudicazione della gara. Lo rende noto il sindaco Roberto Lagalla, dopo la riunione con dirigenti e tecnici per la rimodulazione dei programmi d’intervento del Comune.
Cinque giorni fa il presidente del Centro d’accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale, aveva lanciato l’allarme dopo aver appreso che i fondi stanziati dal governo erano andati in perenzione. In altre parole, erano andati persi perché non era stata completata la procedura amministrativa connessa al progetto.
“L’amministrazione – afferma il sindaco – ha dovuto prendere atto dei ritardi che si erano accumulati nella precedente consiliatura per la realizzazione dell’asilo nido ‘I Piccoli del Beato Giuseppe Puglisi’ di Brancaccio e che hanno impedito di utilizzare le risorse disponibili fino al 31 dicembre 2022. Si è reso necessario un definanziamento, associato all’impegno che avremmo ritrovato presto le risorse attraverso la riprogrammazione e rimodulazione dei fondi Pon Città Metropolitane 2014-2020 e il conseguente appostamento della spesa sul Pon 2014-2020 complementare”.
Il progetto dell’asilo, benedetto da Papa Francesco il 15 settembre 2018, assieme a quello della piazza di Brancaccio, è stato portato avanti dal Centro Padre Nostro, con la collaborazione di Reggio Children (centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini), il contributo economico della fondazione Giovanni Paolo II di Firenze e l’impegno del quotidiano Avvenire.
“I lavori dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026”, annuncia Lagalla, sottolineando gli sforzi dell’amministrazione nel “raccogliere e portare avanti il messaggio di padre Pino Puglisi che credeva fortemente nella strategica e necessaria funzione educativa della scuola”.
Il fatto che il Comune abbia sbloccato i fondi non ferma il M5S: “Non siamo innamorati delle nostre proposte – dicono il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua – ma ribadiamo che approvare il nostro emendamento al Milleproroghe consentirebbe di salvare sia i 3 milioni per l’asilo che gli oltre 30 milioni per realizzare i poli scolastici innovativi in seconda e in settima circoscrizione. Noi continueremo a batterci e a proporre soluzioni per portare avanti queste opere che la città aspetta da troppo tempo”.
“Esprimiamo soddisfazione per la notizia del reperimento dei fondi per l’asilo nido di Brancaccio e la nostra felicità, che sarà comune a tutti quelli che si sono spesi per l’ottenimento di questo prezioso risultato, che è una vittoria per tutta la città”, dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino, che aveva aderito all’appello lanciato dal centro Padre Nostro. “Adesso – conclude Cirino – è fondamentale trovare, anzi salvare le risorse destinate dal Patto del Sud per 30 milioni di euro alla realizzazione dei due poli scolastici innovativi che dovrebbero nascere rispettivamente in seconda e settima circoscrizione”.
Daniele Ditta
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