30 gennaio 2023
“Alla scoperta dell’unità. Il dialogo ecumenico nel XXI secolo” (Pazzini Editore): è l’ultima fatica letteraria di Riccardo Burigana, intervenuto domenica 29 gennaio, al Seminario vescovile in via Scalabrini a Piacenza, sul tema “La situazione dell’ecumenismo oggi”. L’evento promosso dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, guidato da mons. Pierluigi Dallavalle, è stato coordinato da don Davide Maloberti, direttore del “Il Nuovo Giornale”.
Riccardo Burigana (Firenze, 1964) è docente di Storia ecumenica della Chiesa presso l’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia e visiting professor dell’Università Cattolica del Pernambuco di Recife; è inoltre direttore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia dal 2009, direttore scientifico della rivista Colloquia Mediterranea della Fondazione Giovanni Paolo II dal 2011 e collaboratore de L’Osservatore Romano. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia della Riforma, del Concilio Vaticano II e del movimento ecumenico.
I passi di unità compiuti dai cristiani
L’ultimo libro di Burigana si propone di presentare lo stato del dialogo ecumenico, alla luce di quanto detto, scritto e fatto negli ultimi decenni in una prospettiva storico-teologica con la quale cogliere la dinamicità, la globalità e la ricchezza spirituale dell’ecumenismo nel XXI secolo. Una documentata riflessione incentrata non solo sulla costruzione dell’unità visibile della Chiesa nella diversità delle sue forme storiche e teologiche, ma anche rispetto al suo impatto nella società contemporanea a partire dalla promozione di una cultura dell’accoglienza, della riconciliazione e della pace. I luoghi, i testimoni, gli eventi, i documenti del dialogo ecumenico costituiscono l’orizzonte nel quale collocare una riflessione sul valore dell’ecumenismo per la Chiese, per le religioni e per la società, sottolineando i passi compiuti dai cristiani nella riscoperta del dono dell’unità sulla scia del Concilio Vaticano II. Un capitolo del libro è dedicato al dialogo ebraico- cristiano in modo da evidenziarne la natura e il legame originario con il cammino ecumenico, e riaffermare la sua peculiarità rispetto al dialogo interreligioso. La parte conclusiva del volume tratta delle radici e del presente del dialogo ecumenico in Italia alle prese con nuove sfide.
Una nuova primavera ecumenica
“Siamo in un tempo di speranza – ha esordito Burigana – in una nuova primavera ecumenica, anche se i passi in avanti non sono messi in risalto dai media”.
Soffermandosi sull’undicesima Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese svoltasi a Karlsruhe, una città extra circondariale del Baden Wurttenberg, in Germania; conclusasi l’8 settembre 2022, Burigana ha messo in evidenza la parola riconciliazione che è risuonata nell’assise. Una assemblea che è stata all’insegna dell’inclusione. Grande spazio è stato infatti riservato a popolazioni indigene, esponenti da tutto il mondo, ma anche tantissime voci della società civile, attivisti e realtà impegnate per i diritti delle persone e dell’ambiente.
Il documento “Guerra in Ucraina, Pace e giustizia nella regione europea” è stato al centro di una discussione, nel contesto di un’Assemblea in cui sedevano sia i rappresentanti della chiesa russa sia delle chiese ucraine. Inoltre: il clima, la situazione in Medio Oriente e altri conflitti nel mondo che destano preoccupazioni, sono gli altri temi dibattuti nei lavori dell’Assemblea generale.
Dialogo tra oriente e occidente
Nel suo intervento a Piacenza, un’altra sottolineatura che il prof. Burigana ha evidenziato, è stato il dialogo tra oriente e occidente di cui ha parlato papa Francesco in Bahrein dello scorso novembre.
“Desideriamo che le liti tra Oriente e Occidente si ricompongano per il bene di tutti, senza distrarre l’attenzione da un altro divario in costante e drammatica crescita, quello tra Nord e Sud del mondo”. Ha detto Papa Francesco nel suo discorso alla chiusura del “Bahrain Forum for Dialogue East and West for Human Coexistence” ad Al-Fida’ Square presso il Sakhir Royal Palace.
L’attenzione del papa si è rivolta poi all’educazione. “Dove mancano opportunità di istruzione aumentano gli estremismi e si radicano i fondamentalismi – ha aggiunto -. E, se l’ignoranza è nemica della pace, l’educazione è amica dello sviluppo, purché sia un’istruzione veramente degna dell’uomo”. Infine, l’azione: chi è religioso “con forza dice ‘no’ alla bestemmia della guerra e all’uso della violenza. E traduce con coerenza, nella pratica, tali ‘no’”.
“L’intervento di papa Francesco in Bahrein, è stato – ha affermato Burigana – un parlare con una voce sola per i diritti umani, in un paese dove uguaglianza tra uomo e donna non brillano. È stata una testimonianza di unità fatta nel nome di Cristo”.
Ecumenismo che cammina velocemente
Anche il prossimo viaggio di papa Francesco nella Repubblica democratica del Congo e nella Repubblica del Sud Sudan sarà – per Burigana – sarà all’insegna del dialogo tra le religioni e le culture.
“In Sud Sudan arriverò insieme all’arcivescovo di Canterbury e al moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia”, ha reso noto il Papa: “Vivremo così insieme, da fratelli, un pellegrinaggio ecumenico di pace. A tutti chiedo, per favore, di accompagnare questo viaggio con la preghiera”.
L’ecumenismo cammina velocemente – ha affermato Burigana – e da questo viaggio del papa ci aspettiamo qualcosa di nuovo e di importante.
Nel complesso – per il professore fiorentino – ci sono tanti elementi di speranza nel cammino dell’unità delle chiese. “Ora è un tempo di rivoluzione, – ha affermato Burigana – di conversione del cuore a partire dalle proprie comunità, esercitando la missione della testimonianza”.
Riccardo Tonna
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