Palermo, 26 Gennaio 2023
L’asilo di Padre Pino Puglisi, al momento, è salvo. Il Comune ha trovato i fondi per rilanciare il progetto che sembrava al capolinea per una questione di ritardi, nella città che, talvolta, onora i martiri solo a parole. Adesso – come sottolinea una fonte di Palazzo delle Aquile – bisognerà correre, per mettere a punto il percorso amministrativo e le scadenze fissate. Ma si tratta, comunque, di un traguardo che offre un momentaneo sollievo, nel segno di una antimafia concreta, quella che si distingue per le opere.
È stato il sindaco Roberto Lagalla ad annunciare la svolta: “Da un esame delle economie che si sono determinate a valle degli interventi Pon, sono rinvenuti oltre 3 milioni e 800 mila euro e l’amministrazione si appresta ora ad avviare la procedura per poter finalmente pervenire alla definizione del progetto e all’aggiudicazione della gara, con i lavori che dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026”. Resta poi la questione di come sia stato possibile un simile disguido. L’attuale inquilino del Palazzo punta il dito contro la precedente amministrazione, come più volte è accaduto.
Qualche giorno fa, Maurizio Artale (nella foto), il presidente del Centro Padre Nostro che opera a Brancaccio, nel solco di don Pino, era stato durissimo nella sua denuncia: “A causa di una poco accorta gestione politica e burocratica degli adempimenti necessari alla costruzione di un asilo nido a Brancaccio, denominato ‘I piccoli del Beato Giuseppe Puglisi’, i tre milioni di euro stanziati dal governo Conte, nell’aprile del 2019, il 31 dicembre 2022 sono andati in perenzione. Quindi niente più asilo”.
Ora è cambiata la prospettiva, come le reazioni: “Le dichiarazioni del sindaco sono inequivocabili – dice Artale -. Rispetto al progetto originario, ci sono ottocentomila euro in più che serviranno per migliorare la struttura. Tutto nasce da una intuizione del Beato Giuseppe Puglisi. Lui credeva molto nella buona volontà di tutti. Ecco, possiamo dire che oggi trionfa il suo metodo”.
L’asilo stato progettato dal Centro Padre Nostro, con la collaborazione di Reggio Children con il contributo economico della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze e l’impegno del quotidiano Avvenire. Nel 2018, ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco, in visita a Palermo. Siamo davanti a un primo passo che fa ben sperare. Molti altri ce ne vorranno ancora. Il tempo stringe. E questa è una delle più classiche storie palermitane nella città in cui si passa dalla disperazione alla speranza nel giro di pochi giorni. Bene o male. Rosa o nero. Non ci sono mezze misure.
Roberto Puglisi
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