24 agosto 2022
Domenica 24 agosto 1997. Monsignor Luciano Giovannetti, vescovo di Fiesole, guida 600 fedeli nel primo pellegrinaggio in Terra Santa della Diocesi. Alle porte di Betlemme vengono bloccati: l’esercito israeliano nega l’ingresso nella città. Le trattative coi militari sono infruttuose, così i pellegrini scendono dai pulmann e iniziano a celebrare lì la liturgia del Natale, rivolti verso Betlemme. Si aggregano altre persone, diventano più di mille. L’atmosfera è raccolta: canti e preghiere. I pellegrini scambiano il gesto di pace coi soldati. Arrivano televisioni e giornalisti. All’improvviso un “miracolo” di Natale in piena estate: arriva l’ordine di aprire il varco. La gioia esplode, in tutti. I pellegrini entrano a Betlemme, accolti come liberatori. La gioia esplode, i pellegrini possono finalmente entrare a Betlemme, accolti come liberatori. Da quel seme, dopo dieci anni di legami e impegno, matura nel 2007 il frutto della Fondazione Giovanni Paolo II, fondata da monsignor Luciano Giovannetti con l’obiettivo di portare aiuto e conforto alle popolazioni della Terra Santa e del Medio Oriente e di promuovere il dialogo come unica via di pace fra culture e religioni differenti, nel solco degli insegnamenti ereditati lasciati da San Giovanni Paolo II durante il suo pontificato. Da allora sono passati venticinque anni e la Fondazione, presieduta oggi da Andrea Bottinelli, è attiva in 17 Paesi. Molteplici i progetti di assistenza, che spaziano dalla tutela dell’infanzia alla lotta alla povertà, dalle emergenze umanitarie al sostegno alla marginalità anche in Italia. Significativo il sostegno all’asilo nido di Brancaccio, quartiere palermitano ad alto rischio mafioso, e al centro Padre Nostro, di don Pino Puglisi, ucciso dai sicari di Cosa Nostra. L’impegno della Fondazione è stato importante anche nell’accoglienza ai profughi ucraini in fuga dalla guerra. Le famiglie sono state ospitate in strutture della diocesi di Fiesole.
Per ulteriori info e donazioni: https:www.fondazionegiovannipaolo.org
Duccio Moschella
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