Ospedali e scuole grazie ai meloni. Anzi, grazie al progetto solidale Meloni Terra Equa, coltivati in Senegal, distribuiti in Italia da Coop, acquistati dai consumatori che sanno, per ogni chilo di melone comprato, di destinare 10 centesimi a un prodotto che è qualcosa di più di un progetto di mercato equo e solidale. È una collaborazione tra Coop Italia, la OP MantuaFruit – che ha avviato concretamente la produzione di meloni – e la Fondazione Giovanni Paolo II, che ha permesso di costruire, usando tra l’altro sempre manodopera locale, un presidio sanitario con 6 posti letto e un campus scolastico che ospita circa 700 studenti.
Ora la vendita dei meloni senegalesi riprende, perché la loro stagione, ovviamente, non coincide con quella dei meloni italiani: così da adesso fino ad aprile potremo gustare un frutto che non solo è buono e fa bene, ma che offre opportunità concrete ad adulti e ragazzi. «Grazie a questo progetto, voluto da Coop e da Op Mantua Fruit, la zona di Thiès a 40 chilometri da Dakar (capitale del Senegal), dove è iniziata la coltivazione, è cambiata: ci sono una scuola in muratura, un presidio sanitario e c’è lavoro», spiega Micaela Montano (nella foto), buyer ortofrutta Coop che segue l’iniziativa.
Il progetto, al 10° anno di attività, ha dunque importanti ricadute su questa area, dove tra l’altro 250 persone del luogo hanno trovato lavoro in circa 200 ettari di piantagioni di melone. Ora l’obiettivo di questa nuova stagione di raccolta e vendita di meloni è raccogliere i fondi per ristrutturare un’altra scuola, poco distante, in corrispondenza di un altro sito produttivo, vicino all’aeroporto di zona, dedicato alle bambine e ai bambini di chi lavora in quell’area. Inoltre verrà ristrutturato anche un vero e proprio ospedale. «Ad aprile dello scorso anno – spiega Micaela – sono stata sul posto a verificare i lavori fatti. Sono stati giorni intensi e abbiamo potuto visitare il plesso scolastico di Thesset: il preside ci ha fatto incontrare i ragazzi di una rappresentanza di due classi che hanno ringraziato Coop e tutti quelli che hanno contribuito.
Insomma, questo assaggio d’estate fa bene a tutti: a chi acquista, a chi produce e lavora, e a tutto il villaggio». (S.F.)
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