A Betlemme posta la prima pietra della clinica per bambini

A Betlemme posta la prima pietra della clinica per bambini

Firenze, 27 ottobre 2009

L’assessore alla cooperazione internazionale, pace e riconciliazione fra i popoli, Massimo Toschi, ha preso parte stamani alla cerimonia della posa della prima pietra per la nuova Clinica di chirurgia pediatrica della Palestina.

Alla cerimonia hanno partecipato le autorità della zona, dal Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Toual, al Primo Ministro dell’Autorità Palestinese, Salam Fayad, al Ministro della sanità Abu Moghli. In rappresentanza della Conferenza Episcopale Toscana c’era il vescovo di Montepulciano, Rodolfo Cetoloni, e padre Ibraim Faltas, per la Fondazione Giovanni Paolo II. Complessivamente erano presenti circa 300 persone, fra le quali l’amministratore delegato di Unicoop, Riccardo Sale, e il presidente italiano delle Misericordie, Gabriele Brunini, il governatore e il sindaco di Betlemme e il governatore di Gerusalemme. La cerimonia si è svolta a Beit Jala, nel circondario di Betlemme, nei territori dell’Autonomia palestinese. La nuova clinica, porterà il nome del papa benedetto XVI, sarà pronta in circa 2 anni, e sarà il frutto dell’impegno congiunto della Regione Toscana e della Conferenza Episcopale della Toscana, che hanno firmato in proposito un protocollo d’intesa due giorni fa.

La clinica, che sarà dotata di 40 posti letto per i piccoli degenti con la possibilità di ospitare anche le famiglie, viene realizzata nell’ambito del plesso, già esistente, della Bethlehem Arab Society for Rehabilitation, specializzata in riabilitazione, che offrirà il proprio supporto come struttura ospedaliera già operante.

La nuova clinica è pensata come una struttura chirurgica d’eccellenza, con sale operatorie e dotazioni specialistiche per interventi di chirurgia su bambini e adolescenti fino a 14 anni, esclusa soltanto la fascia di neonatologia da 0 a 1 anno di età. Il plesso sarà anche attrezzato per consentire un’adeguata assistenza pre e post operatoria, con locali ambulatoriali che saranno dotati delle tecnologie mediche più avanzate.

Regione Toscana e Conferenza Episcopale Toscana contribuiscono ciascuna con 1 milione e mezzo di euro, per un progetto che, complessivamente, costerà 5 milioni di euro. La Regione Toscana inoltre attraverso il servizio sanitario regionale e l’azienda ospedaliera Meyer si impegna inoltre ad attivare un programma di formazione professionale per il personale medico e paramedico che opererà nella struttura. La Fondazione Giovanni Paolo II, che già opera nei territori palestinesi con azioni di cooperazione internazionale, si occuperà di coordinare gli interventi e reperire ulteriori risorse e disponibilità.

Da parte dei presenti alla cerimonia di posa della prima pietra è stato sottolineato e apprezzato il ruolo svolto dalla Regione Toscana nella costruzione della nuova clinica che rappresenta un punto di svolta per la situazione sanitaria di tutta la zona. L’assessore Toschi ha sottolineato come questo sia «coerente con tutta l’azione della Regione Toscana in Palestina e in Medioriente. Un’azione di riconciliazione che parte dai bambini, le persone più ferite in questo contesto. Da Gaza a Nablus, da Gerico a Gerusalemme est e in tutta l’area – ha detto Toschi – l’ospedale dedicato a Benedetto XVI segna una nuova cultura che mira a superare i conflitti e ricomporre la società».

Laura Pugliesi

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