Firenze, 18 Luglio 2023 – Si è conclusa domenica 16 luglio al «Villaggio La Vela» di Castiglione della Pescaia (Gr) la prima riunione del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, iniziata a Roma l’11 luglio e proseguita poi a Firenze dal 12 al 15. Nell’ultima sessione i 34 giovani, provenienti da 19 Paesi sia dell’Europa, che dell’Africa e dell’Asia, hanno approvato il Regolamento di funzionamento del Consiglio ed hanno eletto il direttivo, che risulta composto da Emile Fakhoury (Libano), Maher Dridi (Tunisia), Aleks Birsa Jogan (Slovenia) e Pilar Shannon Perez Brown (Spagna), che ne è anche coordinatrice. Nei primi giorni di settembre si terrà la prima riunione del direttivo nella quale, insieme alle realtà promotrici, sarà definito il programma di lavoro sulla base delle molte proposte emerse in questi primi giorni di lavoro, articolate su quattro diverse tematiche. La prossima riunione del Consiglio si terrà on line nella prima settimana di ottobre.
Particolarmente significativa la celebrazione eucaristica conclusiva nella cappella del Villaggio La Vela, durante la quale sono risuonate le preghiere e le lingue di ognuno dei paesi di provenienza. La Messa è stata presieduta da don Paolo Tarchi, che ha accompagnato quotidianamente sotto il profilo spirituale il gruppo dei giovani delegati.
Tutte le giornate di riunione sono state connotate dal grande desiderio di realizzare percorsi concreti, così che il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo possa costituire il punto di partenza per un lavoro che possa coinvolgere tutte le comunità del Mare Nostrum, che si troveranno insieme per confrontarsi, progettare, agire nel nome e sulla scia più che mai attuale dell’insegnamento di Giorgio La Pira. In tale contesto è stato ribadito il sostegno e la condivisione di tutte le Conferenze episcopali e dei Sinodi delle Chiese del Mediterraneo, per i quali il Consiglio intende costituire – facendo proprio lo “spirito sinodale” – un prezioso strumento di servizio e di progettazione per nuovi percorsi ecclesiali nella prospettiva anche di dialogo ecumenico e interreligioso.
Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori per il clima di amicizia e di fraternità che si è stabilito tra giovani provenienti da culture e tradizioni diverse. Il progetto, «Opera Segno» dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, tenutosi a Firenze nel febbraio 2022, è stata affidato alla Fondazione Giorgio La Pira, alla Fondazione Giovanni Paolo II, all’Opera per la Gioventù e al Centro Internazionale Studenti. Quattro realtà legate in qualche modo dal nome di La Pira e dalla sua visione del Mediterraneo come «grande lago di Tiberiade». E al Professore hanno reso omaggio i giovani delegati nel pomeriggio di venerdì, raccogliendosi in preghiera davanti alla sua tomba nella basilica di San Marco a Firenze. «C’è la consapevolezza – spiega Patrizia Giunti, presidente della Fondazione La Pira – che l’unione tra i popoli è innanzitutto unione tra i singoli e che la pace tra i popoli si costruisce attraverso la pace all’interno della singola comunità. Dunque sono gli incontri personali e individuali a portare frutti, che poi maturano nelle relazioni tra le nazioni. Il dialogo deve partire dal basso. Ecco perché l’idea di questo Consiglio dei giovani mette al centro ragazzi di non più di 30 anni. Con questa scelta vogliamo rivolgerci a coloro che un domani potranno costituire la classe dirigente dei loro Paesi e che dovranno fin da subito aver maturato una consapevolezza: da soli non si risolvono i problemi dell’umanità e soltanto la spinta comune riesce a farci sperare in un futuro che ci affranchi dalla miseria, dalla sofferenza e dalla prospettiva della guerra che sta ritornando ad occupare la nostra quotidianità».
Dopo i due giorni a Roma, con il commosso saluto del card. Gualtiero Bassetti, già presidente della Conferenza episcopale italiana e il serrato confronto sulle problematiche del Mediterraneo in Vaticano con mons. Paul Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali della Santa Sede, i giovani si erano trasferiti a Firenze. Nella mattina di giovedì 13 luglio la solenne cerimonia di insediamento nella prestigiosa cornice del Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio. «Firenze è già una città internazionale ma questo è un progetto nuovo che ha una mission diversa da tutte le altre – ha detto nel suo saluto il Sindaco di Firenze, Dario Nardella -. allargherà ancora di più il confine politico, culturale ed etico di Firenze nel mondo e attrarrà tanti giovani provenienti da diversi paesi». L’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, si è richiamato all’immagine di La Pira dei «giovani come le rondini, che annunciano la primavera» e li ha invitati ad «abbattete il muro della diffidenza: oggi di fronte a migliaia di migranti in fuga, molti dei quali perdono la vita in mare, occorre riscoprire il ruolo politico delle nostre città». Da qui l’invito a unire «le città per unire il mondo». La «Carta di Firenze», approvata dal Convegno dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo del febbraio 2022 è stata al centro del discorso di mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei. Prima di tutto il riconoscimento della diversità come patrimonio condiviso per tutta l’umanità: «La sfida è che la diversità delle culture e delle storie possa essere motivo di ricchezza, di incontro e non di estraneità – ha ricordato mons. Baturi –. La pace nel Mediterraneo avrà effetto in tutte le parti del mondo». Poi, la domanda rivolta ai giovani: «Sapremo sviluppare valori per i quali queste civiltà del Mediterraneo potranno incontrarsi? Dipende da noi e, un po’, dipende anche da voi». Le prime sessioni di lavoro del Consiglio si sono tenute presso il Centro Internazionale Studenti «La Pira» di Firenze, dove nel pomeriggio di venerdì i giovani si sono anche confrontati con il prof. Roberto Catalano di IU Sophia sul Dialogo come via alla fraternità tra i popoli, ma soprattutto fra le diverse Chiese cristiane e le diverse religioni, in particolare quelle abramitiche, che sono presenti sulle rive del nostro mare. Tra gli incontri fiorentini, anche la preghiera dei vespri in San Miniato al Monte, guidata da padre Bernardo Gianni, e la serata con i giovani fiorentini, organizzata dalla Pastorale giovanile di Firenze a San Salvatore al Monte alle Croci.
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