L’incontro, ispirato a gli ideali Euro-mediterranei di La Pira ha radunato per tre giorni 34 partecipanti provenienti da 18 Paesi. Tra di loro anche una studentessa di Rondine, Cittadella della Pace. Franco Vaccari, fondatore e presidente del progetto: “Quando i giovani si incontrano si apre sempre la porta alla speranza”
Beatrice D’Ascenzi e Luca Collodi – Città del Vaticano, 17 Luglio 2023
Continuare a coltivare la speranza e la forza spirituale coltivata in questi tre giorni di incontro. Oggi, lunedì 17 luglio, è giunto al termine il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, riunitosi per la prima volta a Firenze. L’evento, voluto dalla Conferenza Episcopale italiana dopo il Forum del Mediterraneo del 2022, si è posto l’obiettivo di avviare un processo di conoscenza e di condivisione tra i giovani partecipanti, interno alle Chiese cattoliche. Al centro del dibattito, spiega a Vatican News Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, il dialogo ecumenico ed interreligioso, spirituale e culturale: “Sono stati selezionati giovani leader in età tra i 25 e 30 anni che potessero formarsi a durante questo incontro, tornando a casa con dei progetti capaci di concretizzarsi nei loro territori d’origine”.
Il Mediterraneo, luogo di incontro e culla di culture
L’esperienza di Firenze ha raccolto l’impegno delle nuove generazioni, spingendo futuri leader al confronto in una realtà di pace e fratellanza tra i popoli. Un incontro che per Vaccari rappresenta una vittoria: “Questo consiglio dei giovani è stato davvero una meraviglia, perché è riuscito a riunire quasi 40 giovani, provenienti da realtà diverse per dar vita ad un pensiero Euro-Mediterraneo”, Un’area importante, luogo dell’incontro tra l’Europa, l’Africa il Medio Oriente da sempre culla di popoli e culture. “L’Europa – continua il presidente di Rondine – deve avere coscienza che fa parte di questa realtà geografica e proprio qui si deve incontrare per creare una nuova cultura”.
Rondine e La Pira: esperienze condivise
Tra i partecipanti anche Ruzica Marcovich, studentessa di Rondine – Cittadella della Pace. L’associazione collabora infatti strettamente con il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, entrambe sono accomunate da una identità di valori che, spiega il presidente dell’associazione, “derivano dalle idee e dalle intuizioni Giorgio La Pira”. Ideali che già in passato, racconta il fondatore, si erano concretizzati in progetti volti al dialogo interculturale: “Penso al viaggio realizzato insieme a gli amici di La Pira in Unione Sovietica. Lui aveva questa forte idea di un’Europa estesa dall’Atlantico agli Urali e proprio da lì e è nata la nostra mediazione per i ragazzi vittima della guerra in Cecenia. Insieme ai lapiriani, continuiamo a portare avanti questo altissimo magistero in uno scambio di vedute concreto che porta i ragazzi a conoscersi e ad aprirsi al futuro”.
Il ruolo dei ragazzi
“Quando i giovani si incontrano si apre sempre la porta alla speranza. È importante che questi futuri leader abbiano trovato uno spazio proprio, in qui gli adulti non hanno parlato di loro come terzi, ma li hanno accompagnati e ascoltati rendendoli protagonisti”. Da i loro racconti, afferma Franco Vaccari, sono emerse divergenze di vedute date dalle differenti situazioni culturali, ma accumunate da una grande preoccupazione per lo scenario mondiale: “Ovviamente la guerra è uno dei temi principali del dibattito. I giovani non vogliono nessun conflitto e si impegnano per costruire reti di relazioni che non tramonteranno dopo Firenze”. Per questi ragazzi l’esperienza vissuta insieme non rappresenterà solo il ricordo di giorni intensi vissuti insieme ma alimenterà la volontà costituire un pensiero critico attraverso i valori della condivisione e della fratellanza.
Ascolta l’intervista a Franco Vaccari
El encuentro, inspirado en los ideales euromediterráneos de La Pira, reunió durante tres días a 34 participantes de 18 países. Entre ellos había también una estudiante de Rondine, Ciudadela de la Paz. Franco Vaccari, fundador y presidente del proyecto: “Cuando los jóvenes se encuentran, siempre se abre la puerta de la esperanza”.
Beatrice D’Ascenzi y Luca Collodi – Città del Vaticano, 17 Julio 2023
Seguir cultivando la esperanza y la fuerza espiritual cultivadas durante estos tres días de encuentro. Hoy, lunes 17 de julio, ha concluido el Consejo de la Juventud del Mediterráneo, que se ha reunido por primera vez en Florencia. En el evento, impulsado por la Conferencia Episcopal Italiana tras el Foro del Mediterráneo de 2022, se fijó como objetivo iniciar un proceso de conocimiento e intercambio entre los jóvenes participantes, en el seno de las Iglesias católicas. En el centro del debate, explica a Vatican News Franco Vaccari, fundador y presidente de Rondine Ciudadela de la Paz, estaba el diálogo ecuménico e interreligioso, espiritual y cultural: “Se seleccionaron jóvenes líderes de entre 25 y 30 años que pudieran formarse durante este encuentro, volviendo a casa con proyectos realizables en sus territorios de origen”.
El Mediterráneo, lugar de encuentro y cuna de culturas
La experiencia de Florencia ha reunido el compromiso de las nuevas generaciones, impulsando a los futuros líderes a confrontarse en una realidad de paz y fraternidad entre los pueblos. Un encuentro que para Vaccari representa una victoria: “Este Consejo de la Juventud ha sido realmente una maravilla, porque ha conseguido reunir a casi 40 jóvenes de diferentes realidades para dar vida a un pensamiento euromediterráneo”, una zona importante: el lugar de encuentro entre Europa, África y Oriente Medio que siempre ha sido cuna de pueblos y culturas. “Europa -continúa el presidente de Rondine- debe ser consciente de que forma parte de esta realidad geográfica y es aquí donde debe encontrarse para crear una nueva cultura”.
Rondine y La Pira: experiencias compartidas
Entre los participantes también se encontraba Ruzica Marcovich, estudiante de Rondine – Ciudadela de la Paz. La asociación colabora estrechamente con el Consejo de la Juventud del Mediterráneo y ambas comparten una identidad de valores que, explica el presidente de la asociación, “derivan de las ideas e intuiciones de Giorgio La Pira”. Ideales que en el pasado, cuenta el fundador, ya se habían concretado en proyectos orientados al diálogo intercultural: “Pienso en el viaje que hizo con los amigos de La Pira a la Unión Soviética. Él tenía la firme idea de una Europa extendida desde el Atlántico hasta los Urales, y de ahí nació nuestra mediación para los jóvenes víctimas de la guerra de Chechenia”. Junto con los de La Pira, seguimos llevando adelante este altísimo magisterio en un intercambio concreto de puntos de vista que lleva a los jóvenes a conocerse y a abrirse al futuro”.
El papel de los jóvenes
“Cuando los jóvenes se encuentran, siempre se abre la puerta a la esperanza. Es importante que estos futuros líderes encuentren su propio espacio, donde los adultos no hablen de ellos como terceros, sino que los acompañen y los escuchen, haciéndolos protagonistas”. De sus relatos, dice Franco Vaccari, surgieron puntos de vista divergentes debido a las diferentes situaciones culturales, pero les unió una gran preocupación por el escenario mundial: “Obviamente, la guerra es uno de los temas principales del debate. Los jóvenes no quieren ningún conflicto y se comprometen a construir redes de relaciones que no decaerán después de Florencia”. Para estos jóvenes, la experiencia vivida juntos no sólo representará el recuerdo de días intensos pasados juntos, sino que alimentará la voluntad de construir un pensamiento crítico a través de los valores del compartir y la fraternidad.
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