Acli, Fondazione Balducci, Fondazione Giovanni Paolo II, Cna: tante manifestazioni di cordoglio e gratitudine

«Con la scomparsa di Papa Francesco, perdiamo un padre vero, capace di parlare al cuore delle persone semplici, dei lavoratori, delle famiglie. È un dolore profondo per tutta la comunità delle Acli, che in lui ha sempre riconosciuto una guida spirituale e civile».Lo afferma Elena Pampana, Presidente Acli Toscana, esprimendo a nome di tutta l’associazione il cordoglio per la morte del Santo Padre.
«Per noi toscani – prosegue Pampana – il legame con Papa Francesco è stato anche diretto: più volte ha scelto la nostra terra per portare un messaggio di speranza e di impegno concreto. Firenze, Prato, Loppiano: in ogni incontro ci ha lasciato parole che hanno tracciato una direzione chiara per chi crede in una fede incarnata nella vita quotidiana, nel lavoro, nella giustizia sociale.»«Il Papa non ha mai smesso di ricordarci che ‘il lavoro è sacro’, che ‘non c’è peggiore povertà di chi è privato della dignità del lavoro’ – aggiunge –. Ha dato voce agli invisibili, ai precari, ai giovani che non trovano un futuro. La sua attenzione costante al mondo del lavoro, alla dignità della persona, alla pace e alla cura del creato resteranno per noi una bussola etica e sociale.»«Oggi ci stringiamo alla Chiesa intera – conclude Pampana – e lo facciamo con gratitudine. Il suo insegnamento continuerà a ispirare il nostro impegno, nel segno di una fede che si fa azione, accoglienza, coraggio.»
Questo il ricordo della Fondazione Giovanni Paolo II: “Abbiamo appreso con dolore la morte del pontefice Papa Francesco, all’indomani della Pasqua che ha voluto con – ora lo sappiamo davvero – tutte le sue forze celebrare in mezzo alla comunità. Ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari del 2014, Jose Mario Bergoglio definì la solidarietà così: “È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni. È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi”. È quanto ci sforziamo di fare anche tutti noi, ognuno nel proprio ruolo, della Fondazione Giovanni Paolo II. È quanto ogni giorno fanno i cooperanti tra le comunità dove siamo presenti, è quanto facciamo in Italia ogni giorno nell’accoglienza. Lottare contro le cause strutturali delle disuguaglianze: è la nostra missione, insegnataci anche da San Giovanni Paolo II e che muove ogni nostra giornata e ogni nostro impegno. Nell’ultimo discorso per la Pasqua che abbiamo celebrato solo ieri, Papa Francesco ha invitato alla preghiera per le comunità cristiane del Medio Oriente e delle popolazioni martoriate della guerra, chiedendo riconciliazione e pace, speranza e conforto alle popolazioni vittime di violenze e conflitti nonché l’abbattimento di divisioni politiche ed economiche. Ci ha spronato “a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana”. In questo Lunedì dell’Angelo così doloroso per la Chiesa tutta, la Fondazione Giovanni Paolo II si unisce nell’ultima preghiera pubblica di Papa Francesco e preghiamo con lui e per lui”.
Anche la Fondazione Ernesto Balducci si unisce nel dolore e nella preghiera. Queste le parole della presidente Grazia Bellini: “Con grande dolore, abbiamo appreso della morte di Papa Francesco, un pontefice che ci ha insegnato tanto. È stato la nostra guida nella fede e nella carità. In questo momento di lutto, ci sentiamo spogli di una paternità importante, accogliente, rassicurante. Ci lascia affidandoci, come fosse una bussola sulla nostra strada, la cura della vita di ognuno e di tutti. Nel suo ricordo, ci sentiamo più responsabili di aver cura della comunità.
È morto nella festività più importante della nostra fede, ossia nella Pasqua, quando la vita ricomincia. Ma anche nell’ultimo momento della sua vita terrena, ha posto prima di tutto Gesù, andandosene all’indomani della celebrazione della Resurrezione di Cristo, quasi a non voler essere protagonista, ma mettendo la luce di Dio davanti alla sua. Ci uniamo nella preghiera per Papa Francesco e della Chiesa tutta, in questo lutto collettivo”.
Un giorno triste per tutto il mondo e anche per CNA Toscana: “Papa Francesco ci ha lasciato. Un Pontefice che amava l’artigianato, come aveva avuto occasione di dire durante l’udienza del 15 novembre 2024 a Presidenti e Direttori di CNA. “Papa Francesco ci mancherà – ha detto il Presidente di CNA Toscana Luca Tonini – ma non dimenticheremo tutto quello che ci ha insegnato”.
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