Le reazioni: «Ha dato voce agli invisibili»
Il suono delle campane a lutto a mezzogiorno ha risuonato in tutta Firenze. Poi, ieri sera, in centinaia hanno risposto alla chiamata dell’arcivescovo Gherardo Gambelli, per la veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco, alla basilica della Santissima Annunziata. Li, nel principale santuario mariano della citta, il Pontefice era stato nel 2015, per incontrare gli infermi.
Dieci anni dopo, il popolo di Firenze (presente anche la sindaca Sara Funaro e la giunta quasi al completo) si è ritrovato di nuovo lì. Tante candele, una foto di Bergoglio sull’altare, tutti in piedi a cantare «O Santissima» (tra fazzoletti e lacrime) accompagnati dall’organo. La gente era così tanta che non c’era spazio per tutti, e sono stati messi degli amplificatori nel chiostrino per chi era rimasto fuori. Poi le preghiere scandite da monsignor Gambelli.
Durante la giornata, molti gli interventi in ricordo del Pontefice dal mondo delle associazioni toscane. Parla di un «fratello» Andrea Ceccherini delle Misericordie fiorentine: «Ha camminato nelle nostre strade accanto agli ultimi». «Un Papa forse unico: ha tentato di riportare la Chiesa a una vocazione evangelica», dice Padre Ennio Brovedani, Fondazione Stensen. «Ha mostrato al mondo che la cura non è solo tecnica, ma relazione umana», spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo, mentre Vincenzo Lucchetti di Caritas Firenze si dà un obiettivo in nome di Francesco: «Continueremo a servire gli ultimi come lui ci ha insegnato, con semplicità, umilta e coraggio».
Stesso proposito per la Fondazione Giovanni Paolo II che intende «lottare contro le cause strutturali delle disuguaglianze». E se Elena Pampana, Acli Toscana, dice che Bergoglio «ha dato voce agli invisibili», Grazia Bellini, Fondazione Balducci, ammette che «ci sentiamo spogli di una paternità importante, accogliente, rassicurante». Sentito l’omaggio di Rossano
Rossi, segretario generale di Cgil Toscana: «Io da comunista ho comunque pregato per lui e oggi ho pianto».
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