
Generazioni diverse e culture lontane si sono intrecciate in un pomeriggio speciale presso la RSA Masaccio di San Giovanni Valdarno, dando vita a un incontro carico di emozioni, sorrisi e applausi. Protagonisti di questo momento di condivisione sono stati i giovani partecipanti al laboratorio di teatro-terapia che si svolge a Villa Pettini, con sede a Montevarchi, grazie al prezioso supporto della Fondazione Giovanni Paolo II. Questo progetto coinvolge bambini e ragazzi che vivono nella struttura di accoglienza per famiglie di richiedenti asilo, insieme a coetanei del territorio, all’interno dell’iniziativa “Orme – il corpo in movimento”. Si tratta di un laboratorio teatrale promosso e curato dall’associazione culturale “Masaccio”, che si propone di essere uno strumento per valorizzare l’inclusione e la multiculturalità. Come spiega la presidente dell’associazione, Barbara Massini, “il teatro, proprio come una lente d’ingrandimento, ci permette di osservare e costruire una società più inclusiva e interculturale, un ambiente in cui possiamo abitare, lavorare, sognare e vivere insieme in armonia”.
A guidare il laboratorio a Villa Pettini ci sono l’attore Mirko Angelo Castaldo e la psicologa Valentina Billi, operatrice della Fondazione Giovanni Paolo II. Castaldo sottolinea l’importanza di questa esperienza teatrale, che va ben oltre la semplice messa in scena: “Il nostro obiettivo è aiutare i ragazzi a sviluppare una conoscenza più profonda di sé stessi e a costruire relazioni autentiche con gli altri e con l’ambiente che li circonda. Il teatro offre uno spazio di incontro e comunicazione dove le emozioni, i pensieri e i sentimenti possono essere espressi liberamente, al di là di ogni barriera linguistica e culturale, nel rispetto e nell’ascolto reciproco”. Il risultato di questo percorso è stato un emozionante spettacolo, portato in scena davanti agli ospiti della RSA Masaccio. I giovani attori, con età comprese tra i 3 e i 16 anni, hanno saputo trasmettere con intensità e spontaneità le proprie emozioni, dimostrando grande talento e creando un ponte tra mondi, generazioni e memorie diverse, regalando al pubblico momenti di autentica bellezza e condivisione.
Il laboratorio di teatro-terapia prosegue con entusiasmo, affiancato dalle numerose altre iniziative di integrazione promosse nella comunità ospitante. Tra queste, l’inserimento scolastico, il doposcuola, i corsi di lingua italiana e le attività di animazione che si svolgono all’interno di Villa Pettini ma che restano aperte alla partecipazione della cittadinanza valdarnese. “Sostenere la Fondazione Giovanni Paolo II in questo progetto significa offrire a questi giovani rifugiati non solo un’opportunità di crescita e socializzazione, ma anche un palco su cui raccontare la propria storia, vivere emozioni e costruire nuove speranze. Ogni bambino ha diritto a un luogo in cui esprimersi, e ogni comunità ha il dovere di ascoltare”, hanno ricordato da Villa Pettini.
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