“Marco (Mc 7, 31-37) presenta il miracolo compiuto da Gesù che restituisce l’udito ad un sordo.” Inizia così il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, Andrea Bottinelli, parlando del legame tra Effetà e la Fondazione.
“L’antica parola aramaica “Effetà”, che significa “apriti”, non è solo emblematica per favorire la comunicazione per gli audiolesi; è paradigma per quello che la Fondazione si propone: aprire gli sguardi e le intelligenze in un territorio di sofferenza ed esclusione e sentirlo proprio”. Da oltre un lustro infatti la Fondazione sostiene l’Istituto betlemita, le bambine e i bambini palestinesi che tra quelle mura trovano accoglienza, cura e progetto di vita.
“Sentiamo di appartenere alla famiglia dell’Istituto Effetà e, come ogni appartenenza, consuma desideri, illusioni, gioie, traguardi, rinunce, insuccessi come ogni creatura, che anche se non privata dell’udito, resta talvolta sorda alla percezione del silenzio.” continua Bottinelli.
Il legame tra la Onlus toscana e l’Istituto Pontificio è ormai consolidato. “Soprattutto in questo momento è necessario restare al loro fianco” spiega il Presidente.
Il contributo che la Fondazione ha dato in questi anni è sempre variato in base alle necessità della scuola: “Abbiamo implementato progetti finanziati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, come l’appena concluso “Sentiamoci Bene!”, dove abbiamo fornito borse di studio, strumenti audiometrici e, con i fondi del 5×1000 abbiamo contribuito alla ristrutturazione degli spazi per gli studenti”.
Il supporto da parte della Fondazione Giovanni Paolo II non è mai mancato a Betlemme e anche questo Natale, con la campagna “Sperare in tempo di guerra”, sosterranno la scuola affinché resti sempre un luogo sicuro per tutti i bambini audiolesi della Palestina.
Firenze, 23 Novembre 2023
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