di Tamara Pastorelli, 25 Luglio 2023
Il 13 luglio scorso si è insediato ufficialmente a Firenze il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, nato per dar vita ad un percorso di fratellanza e di accoglienza reciproca tra le comunità, le Chiese e le persone appartenenti a religioni diverse che abitano le sponde del Mare Nostrum.
«Noi pensiamo che il Mediterraneo resta ciò che fu: una sorgente inestinguibile di creatività, un focolare vivente e universale dove gli uomini possono ricevere le luci della conoscenza, la grazia della bellezza e il calore della fraternità». Così, Giorgio La Pira, il sindaco “santo” di Firenze, rifletteva, nel 1960, sulla vocazione del Mar Mediterraneo, crocevia di popoli, culture e fedi. Certo, era prima che quel mare si conquistasse l’appellativo di “cimitero”, riferito alle innumerevoli morti in mare di migranti (in media 8 al giorno, secondo FRA l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali) che, forti di disperazione e speranza, tentano di raggiungere, l’Europa. Oggi, dalle sponde di quel mare, arrivano i 34 giovani chiamati a far parte del “Consiglio dei giovani del Mediterraneo” e del suo percorso di fratellanza ispirato proprio al pensiero e all’opera di Giorgio La Pira. Provengono da: Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia, Montenegro, Grecia, Cipro, Malta, Turchia, Iraq, Siria, Libano, Terra Santa, Egitto, Algeria e Tunisia.
Loro il compito, come si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori, di «dar vita ad un percorso di fratellanza e di accoglienza reciproca, per sconfiggere insieme paure e pregiudizi, aprendo un dialogo interpersonale, tra le comunità, tra le Chiese, tra appartenenti a religioni diverse; un dialogo che costruisca integrazione, opportunità di sviluppo con il rilancio di politiche di partenariato, che possiamo sintetizzare con la parola “pace”».
Un progetto che, per volontà della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), è condotto da quattro realtà, scelte in virtù della rete di relazioni internazionali che ciascuna di esse ha maturato nel tempo e dell’azione educativa interculturale svolta. Tutte facenti riferimento ai principi ideali di Giorgio La Pira e alla sua visione del Mediterraneo: la Fondazione “Giorgio La Pira”, la Fondazione “Giovanni Paolo II”, il Centro Internazionale Studenti “Giorgio La Pira” e l’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”.
Giovedì 13 luglio, nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio, a Firenze, si è tenuta la cerimonia di insediamento.
In questo contesto, l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, ha invitato i giovani ad abbattere il muro della diffidenza: «Oggi, di fronte a migliaia di migranti in fuga, molti dei quali perdono la vita in mare, occorre riscoprire il ruolo politico delle nostre città». Da qui l’invito a unire «le città per unire il mondo».
Patrizia Giunti, presidente della Fondazione La Pira, ha aggiunto: «Il dialogo deve partire dal basso. Ecco perché l’idea di questo Consiglio dei giovani mette al centro ragazzi di non più di 30 anni. Con questa scelta volevamo rivolgerci a coloro che un domani potranno costituire la classe dirigente dei loro Paesi e che dovranno fin da subito aver maturato una consapevolezza: da soli non si risolvono i problemi dell’umanità e soltanto la spinta comune riesce a farci sperare in un futuro che ci affranchi dalla miseria, dalla sofferenza e dalla prospettiva della guerra che sta ritornando ad occupare la nostra quotidianità».
Provocatorio l’intervento di mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI, che ha sottolineato: «La sfida è che la diversità delle culture e delle storie possa essere motivo di ricchezza, di incontro e non di estraneità. La pace nel Mediterraneo avrà effetto in tutte le parti del mondo». E rivolgendosi ai giovani: «Sapremo sviluppare valori per i quali queste civiltà del Mediterraneo potranno incontrarsi? Dipende da noi e, un po’, dipende anche da voi».
Le prime sessioni di lavoro del Consiglio si sono tenute presso il Centro Internazionale Studenti «La Pira» di Firenze. Cinque i temi individuati per il confronto: fede, comunità, dialogo, accoglienza, impegno civico. Durante i vari momenti i delegati hanno potuto presentare proposte di gemellaggi, scambi giovanili bilaterali e plurilaterali, collaborazioni in ambito universitario, esperienze di dialogo ecumenico ed interreligioso e altre proposte in ambito culturale o esperienziale.
Nell’ultima sessione, che si è svolta al «Villaggio La Vela» di Castiglione della Pescaia (GR), dell’Opera della Gioventù Giorgio La Pira, i 34 giovani hanno approvato il Regolamento di funzionamento del Consiglio ed hanno eletto il direttivo, che risulta composto da Emile Fakhoury (Libano), Maher Dridi (Tunisia), Aleks Birsa Jogan (Slovenia) e Pilar Shannon Perez Brown (Spagna), che ne è anche la coordinatrice.
«Siamo consapevoli – ha spiegato quest’ultima ai microfoni del magazine spagnolo Alfa & Omega – che non risolveremo nessun problema politico perché non siamo presidenti di nessun Paese, ma possiamo promuovere incontri che alimentino il desiderio dei giovani di creare una società più pacifica e un Mediterraneo più unito».
Uno dei compiti del Consiglio sarà anche quello di collegare tra di loro le tante Comunità delle Chiese del Mediterraneo, del Vicino e Medio Oriente, creando unità e condivisione ecclesiale, presupposto necessario del dialogo ecumenico ed interreligioso, che è uno degli orizzonti imprescindibili del Consiglio.
Nei primi giorni di settembre si terrà la prima riunione del direttivo nella quale, insieme alle realtà promotrici, sarà definito il programma di lavoro, sulla base delle molte proposte emerse in questi primi giorni di lavoro. La prossima riunione del Consiglio si terrà on line nella prima settimana di ottobre.
Un po’ di storia
Il Consiglio dei Giovani del mediterraneo è considerato l’”opera-segno” – il frutto più bello, si direbbe – di “Mediterraneo di Pace”, l’incontro dei Vescovi del Mediterraneo, radunatisi a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. In quegli stessi giorni, nel capoluogo toscano, si erano incontrati anche i sindaci delle città bagnate dal Mare Nostrum. A conclusione dei due Convegni, i gruppi avevano condiviso e sottoscritto il documento denominato “Carta di Firenze”, nel quale, raccogliendo l’eredità di La Pira nell’operare per la pace e l’unità dei popoli, avevano sottolineato la volontà comune di offrire risposte politiche e spirituali adeguate alle nuove sfide sociali, ambientali e culturali.
by Tamara Pastorelli, July 25, 2023
On the 13th of July, the Mediterranean Youth Council was established to give life to a journey of fraternity and mutual hospitality amongst the communities, Churches and people of other religions living on the shores of Mare Nostrum.
“We think that the Mediterranean remains what it was: an inextinguishable source of creativity, a universal and lively focolare where men can receive the light of knowledge, the grace of beauty and the warmth of fraternity.” Thus, Giorgio La Pira, the holy mayor of Florence reflected, in 1960 on the vocation of the Mediterranean Sea, a crossroads of people, cultures and faiths. Of course, that was before that sea earned the name “cemetery”, referred to the numerous deaths of immigrants (approximately 8 per day, according to the European Union Agency for Fundamental Rights) that, filled with desperation and hope, try to reach Europe. Today, from the shores of that sea, 34 youth are called to be a part of the “Mediterranean Youth Council ” and of its fraternal journey inspired by the thought and work of Giorgio La Pira. They come from: Italy, France, Spain, Slovenia, Croatia, Albania, Bosnia, Monte Negro, Greece, Cyprus, Malta, Turkey, Iraq, Syria, Lebanon, Holy Land, Egypt, Algeria and Tunisia.
They have the task, as stated in the communication released by the organizers, to “give life to a path of fraternity and mutual acceptance, to defeat fears and prejudices together, giving way to an interpersonal dialogue, between communities, between Churches, between members of different religions; a dialogue that builds integration, development opportunities with the revival of partnership policies, which we can summarize with the word ‘peace’.”
A project that, by the will of the CEI (Italian Episcopal Conference), is led by four realities, chosen by virtue of the network of international relations that each of them has matured over time and the intercultural educational action carried out. All of them refer to the ideal principles of Giorgio La Pira and his vision of the Mediterranean: the “Giorgio La Pira” Foundation, the “Giovanni Paolo II” Foundation, the “Giorgio La Pira” International Students’ Centre and the “Giorgio La Pira” Youth Work.
On Thursday, July 13, the inauguration ceremony in the Hall de’ Dugento in Florence’s Palazzo Vecchio, was held.
In this context, the Archbishop of Florence, Cardinal. Giuseppe Betori, invited the youth to break down the wall of distrust: “Today, faced with thousands of migrants fleeing, many of whom lose their lives at sea, we need to rediscover the political role of our cities.” Thus, the invitation to unite “cities to unite the world.”
Patrizia Giunti, president of the La Pira Foundation, added, “Dialogue must start from the bottom. That is why the idea of this Youth Council puts young people no older than 30 years at the center. With this choice we wanted to address those who tomorrow may constitute the ruling class of their countries and who must have matured an awareness right from the beginning: alone we cannot solve humanity’s problems and only the common push can make us hope for a future that frees us from misery, suffering and the prospect of war that is returning to occupy our everyday lives.”
Provocative was the intervention of Msgr. Giuseppe Baturi, Secretary General of the CEI, who underlined, “The challenge is that the diversity of cultures and histories can be a reason for richness, for encounter and not for estrangement. Peace in the Mediterranean will have an effect in all parts of the world.” And addressing the youth, “Will we know how to develop values whereby these Mediterranean civilizations can meet? It depends on us and, a little, it depends on you as well.”
The Council’s first working sessions were held at the “La Pira” International Student Center in Florence. Five themes were identified for the discussion: faith, community, dialogue, hospitality, civic duties. During the various moments, the delegates were able to present proposals for twinning, bilateral and plurilateral youth exchanges, collaborations in the university field, experiences in ecumenical and interreligious dialogue, and other proposals in the cultural or experiential field.
In the last session, which took place at the Opera della Gioventù Giorgio La Pira’s “Villaggio La Vela” in Castiglione della Pescaia (GR), the 34 youth approved the Council’s Rules of Operation and elected the board, composed of Emile Fakhoury (Lebanon), Maher Dridi (Tunisia), Aleks Birsa Jogan (Slovenia) and Pilar Shannon Perez Brown (Spain), who is also its coordinator.
“We are aware,” the latter explained to the microphones of the Spanish magazine Alfa & Omega, “that we are not going to solve any political problems because we are not presidents of any country, but we can promote meetings that will nurture the desire of youth to create a more peaceful society and a more united Mediterranean.
One of the Council’s tasks will also be to connect the many communities of the Churches of the Mediterranean, Near and Middle East, creating ecclesial unity and sharing, a necessary requisite for the ecumenical and interreligious dialogue, which is one of the Council’s indispensable horizons.
The first meeting of the board will be held in early September in which, together with the promoting entities, the work program will be defined, based on the many proposals that have emerged in these first days of work. The next board meeting will be held online in the first week of October.
A bit of history
The Mediterranean Youth Council is considered the “sign-work” – the most beautiful fruit, one might say – of “Mediterranean of Peace,” the meeting of the Mediterranean bishops who gathered in Florence from 23-27 of February 2022. In those same days, the mayors of the cities washed by the Mare Nostrum had also met in the Tuscan capital. At the end of the two Conferences, the groups had shared and signed the document called the “Florence Charter”, in which, taking up La Pira’s legacy in working for peace and the unity of the people, they had emphasized the common will to offer adequate political and spiritual answers to the new social, environmental and cultural challenges.
par Tamara Pastorelli, 25 Juillet 2023
Le 13 juillet dernier fut officiellement installé à Florence le Conseil des Jeunes de la Méditerranée, né pour donner vie à un parcours de fraternité et d’accueil réciproque entre les communautés, les Églises et les personnes appartenant à différentes religions, qui vivent sur les rives du Mare Nostrum.
«Nous, nous pensons que la Méditerranée reste ce qu’elle fut : une source inextinguible de créativité, un foyer vivant et universel où les hommes peuvent recevoir les lumières de la connaissance, la grâce de la beauté et la chaleur de la fraternité.» C’est ainsi qu’en 1960 Giorgio La Pira, le «saint» maire de Florence, considérait la vocation de la mer Méditerranée, carrefour de peuples, cultures et religions. Bien sûr, c’était avant que cette mer gagnât le surnom de «cimetière», en référence aux innombrables morts en mer de migrants (en moyenne 8 par jour, selon la FRA l’Agence des Droits Fondamentaux de l’Union Européenne) qui, chargés à la fois de désespoir et d’espérance, tentent de rejoindre l’Europe. Aujourd’hui, des rives de cette mer, arrivent les 34 jeunes appelés à faire partie du «Conseil des jeunes de la Méditerranée» et de son parcours de fraternité, trouvant son inspiration dans la pensée et l’œuvre de Giorgio La Pira. Ils viennent d’Italie, de France, d’Espagne, de Slovénie, Croatie, d’Albanie, de Bosnie, Monténégro, Grèce, Chypre, Malte, Turquie, d’Irak, de Syrie, du Liban, de Terre Sainte, d’Egypte, Algérie et de Tunisie.
Comme on le lit dans le communiqué diffusé par les organisateurs, leur tâche est de « donner vie à un parcours de fraternité et d’accueil réciproque, de vaincre ensemble les peurs et les préjugés, en ouvrant un dialogue entre les personnes, entre les communautés, les Églises, entre celles et ceux qui se réclament des différentes religions ; un dialogue qui construise l’intégration, des opportunités de développement avec la relance de politiques de partenariat, ce que l’on peut synthétiser dans le mot « paix ».
Par la volonté de la CEI (Conférence épiscopale italienne), ce projet est mené par quatre institutions, choisies en vertu du réseau de relations internationales que chacune d’elles a monté au fil du temps et de leur action éducative interculturelle. Elles se réfèrent toutes aux principes rêvés par Giorgio La Pira et à sa vision de la Méditerranée: la Fondation « Giorgio La Pira », la Fondation « Jean Paul II », le Centre International des Etudiants « Giorgio La Pira », et l’ Oeuvre pour la Jeunesse « Giorgio La Pira ».
Le jeudi 13 juillet, au Salon de’ Dugento du Palazzo Vecchio, à Florence, eut lieu la cérémonie d’installation.
À cette occasion, l’archevêque de Florence, le cardinal Giuseppe Betori, a invité les jeunes à abattre le mur de la méfiance: «Aujourd’hui, face aux milliers de migrants en fuite, de qui beaucoup perdent la vie en mer, nous devons redécouvrir le rôle politique de nos cités». D’où l’invitation à «unir les villes pour unir le monde».
Patrizia Giunti, présidente de la Fondation La Pira, ajouta: «Le dialogue doit commencer par le bas. C’est pourquoi l’idée de ce Conseil des jeunes met au centre la jeunesse qui n’a pas plus de 30 ans. Avec ce choix, nous voulions nous adresser à celles et ceux qui demain seront susceptibles de constituer la classe dirigeante de leurs pays et qui doivent dès maintenant avoir mûri une prise de conscience, à savoir qu’étant seuls, nous ne pouvons pas résoudre les problèmes de l’humanité; ce n’est qu’une poussée commune qui peut nous faire espérer un avenir nous libérant de la misère, de la souffrance et de la perspective de la guerre qui revient à occuper notre quotidien».
Provocatrice fut l’intervention de Mons. Giuseppe Baturi, Secrétaire général de la CEI, qui a souligné: «Le défi est que la diversité des cultures et des histoires puisse être une source de richesse, de rencontre et non d’être étrangers les uns aux autres. La paix en Méditerranée aura effet sur toutes les parties du monde.» Et de s’adresser aux jeunes : «Serons-nous capables de développer des valeurs par lesquelles ces citoyennetés de la Méditerranée pourront se rencontrer ? Cela dépend de nous et, un peu, cela dépend aussi de vous.»
Les premières séances de travail du Conseil eurent lieu au Centre international des étudiants «Giorgio La Pira» à Florence. Cinq thèmes furent identifiés en vue des discussions : foi, communauté, dialogue, hospitalité, engagement civique. Au cours des différents moments, les délégués ont pu présenter des propositions de jumelage, d’échanges bilatéraux et plurilatéraux de jeunes, de collaborations en milieu universitaire, d’expériences de dialogue œcuménique et interreligieux, en plus d’autres propositions dans le domaine de la culture et du vécu.
Lors de la dernière session, qui eut lieu au «Villaggio La Vela» de Castiglione della Pescaia (GR), de l’Œuvre pour la jeunesse Giorgio La Pira, les 34 jeunes ont approuvé le règlement de fonctionnement du Conseil et élu le directoire, composé d’Emile Fakhoury (Liban), Maher Dridi (Tunisie), Aleks Birsa Jogan (Slovénie) et Pilar Shannon Perez Brown (Espagne), qui en est également la coordinatrice.
«Nous sommes conscients – a expliqué cette dernière au micro du magazine espagnol Alfa & Omega – que nous ne résoudrons aucun problème politique parce que nous ne sommes président-e-s d’aucun pays, mais nous pouvons promouvoir des rencontres qui nourrissent le désir des jeunes de créer une société plus pacifique et une Méditerranée plus unie».
L’une des tâches du Conseil sera également de relier entre elles les nombreuses communautés des Églises de la Méditerranée, du Proche- et du Moyen-Orient, suscitant unité et partage ecclésial, condition préalable nécessaire au dialogue œcuménique et interreligieux, en quoi réside l’un des horizons incontournables du Conseil.
Aux premiers jours de septembre se tiendra la première réunion du directoire, réunion au cours de laquelle, avec les institutions promotrices, sera défini le programme de travail, sur la base des nombreuses propositions surgies durant ces premiers jours de travail. La prochaine réunion du Conseil se tiendra en ligne au cours de la première semaine d’octobre.
Un peu d’histoire
Le Conseil des Jeunes de la Méditerranée est considéré comme l’« Œuvre-phare » – le plus beau fruit, pourrait-on dire – de «Méditerranée de la Paix», la rencontre des évêques de la Méditerranée, rassemblés à Florence du 23 au 27 février 2022. Durant ces mêmes jours-là, dans la capitale toscane, s’étaient aussi réunis les maires des villes baignées par le Mare Nostrum. À la fin des deux conférences, les groupes s’étaient échangés et avaient signé le document intitulé «Charte de Florence». Dans celui-ci, retenant l’héritage de La Pira à œuvrer pour la paix et l’unité des peuples, ils avaient souligné leur volonté commune d’offrir des réponses politiques et spirituelles adéquates aux nouveaux défis sociaux, environnementaux et culturels.
de Tamara Pastorelli, 25 Julio 2023
El pasado 13 de julio se dio inicio oficial en Florencia al Consejo de Jóvenes del Mediterráneo que nació para dar vida a un camino de fraternidad y acogida recíproca entre las comunidades, las Iglesias y las personas pertenecientes a religiones distintas que viven a orillas del Mare Nostrum.
«Pensamos que el Mediterráneo sigue siendo lo que era: una fuente inagotable de creatividad, un fuego encendido y universal donde los hombres pueden recibir las luces del saber, la gracias de la belleza y el calor de la fraternidad» Así reflexionaba en 1960, Giorgio La Pira, el alcalde “santo” de Florencia, sobre la vocación del Mar Mediterráneo, encuentro de pueblos, culturas y credos. Eso sí, fue antes de que ese mar ganara el sobrenombre de “cementerio”, en referencia a las innumerables muertes de inmigrantes en el mar (una media de 8 al día, según FRA, la Agencia de los Derechos Fundacionales de la Unión Europea) que, fuertes en la desesperación y la esperanza, intentan llegar a Europa. Hoy, desde las orillas de ese mar, llegan los 34 jóvenes llamados a formar parte del “Consejo de jóvenes del Mediterráneo” y del camino de hermandad inspirados precisamente en el pensamiento y obra de Giorgio La Pira. Llegan de Italia, Francia, España, Eslovenia, Croacia, Albania, Bosnia, Montenegro, Grecia, Chipre, Malta, Turquía, Irak, Siria, Líbano, Tierra Santa, Egipto, Argelia y Túnez.
Su tarea, como afirma el comunicado difundido por los organizadores, es «dar vida a un camino de fraternidad y acogida mutua, para vencer juntos miedos y prejuicios, abriendo un diálogo interpersonal, entre comunidades, Iglesias, miembros de diferentes religiones; un diálogo que construya integración, oportunidades de desarrollo con el relanzamiento de políticas de asociación, que podemos resumir con la palabra “paz”».
Un proyecto que, por voluntad de la CEI (Conferencia Episcopal Italiana), se rige por cuatro realidades, elegidas en virtud del entramado de relaciones internacionales que cada una de ellas ha desarrollado a lo largo del tiempo y de la acción educativa intercultural realizada. Todos referidos a los principios ideales de Giorgio La Pira y su visión del Mediterráneo: La Fundación “Giorgio La Pira”, la Fundación “Juan Pablo II”, el Centro Internacional de Estudiantes “Giorgio La Pira” y la Obra Juvenil “Giorgio La Pira”.
La ceremonia de instalación de llevó a cabo el jueves 13 de julio en el Salón de ‘Dugento di Palazzo Vecchio’, en Florencia.
En este contexto, el arzobispo de Florencia, el Card. Giuseppe Betori, invitó a los jóvenes a derrumbar los muros de la indiferencia: «Hoy, frente a miles de migrantes que huyen, muchos de los cuales pierden la vida en el mar, necesitamos redescubrir el papel político de nuestras ciudades». De ahí la invitación a unir «ciudades para unir el mundo».
Patricia Giunti, presidenta de la Fundación La Pira, agregó: «El diálogo debe comenzar desde abajo. Por esto, la idea de este Consejo de Jóvenes pone al centro a jóvenes no mayores de 30 años. Haciendo esta elección queremos dirigirnos a quienes en un mañana podrán constituir la clase dirigente de sus países y que tendrán que madurar desde ahora una conciencia: los problemas de la humanidad no se pueden resolver solos y solo el empuje común logran hacernos esperar en un futuro que nos libre de la miseria, del sufrimiento y la perspectiva de la guerra que vuelve a ocupar nuestra cotidianidad».
La provocativa intervención de Mons. Giuseppe Baturi, secretario general de la CEI, que evidenció: «El desafío es que la diversidad de las culturas y de las historias sea fuente de riqueza de encuentro y no de extrañeza. La paz en el Mediterráneo tendrá efecto en todo el mundo». Y dirigiéndose a los jóvenes: «¿Seremos capaces de desarrollar valores por los que estas civilizaciones del Mediterráneo se puedan encontrar? Depende de nosotros y, en cierta medida también de ustedes».
Las primeras sesiones de trabajo del Consejo se realizaron en el Centro Internacional de Estudiantes «La Pira» de Florencia. Cinco fueron los temas identificados para la discusión; fe, comunidad, diálogo, acogida, compromiso cívico. En varios momentos los delegados pudieron presentar propuestas de padrinazgo, intercambios juveniles bilaterales o plurilaterales, colaboraciones en el ámbito universitario, experiencias de diálogo ecuménico y otras propuestas en el ámbito cultural o vivencial.
En la última sesión, que tuvo lugar en el «Villaggio La Vela» de Castiglione della Pescaia (GR), de la Obra Juvenil Giorgio La Pira, los 34 jóvenes aprobaron el Reglamento de funcionamiento del Consejo y eligieron la junta, que está integrada por Emile Falhoury (Líbano), Maher Dridi (Túnez), Alks Birsa Jogan (Eslovenia) y Pilar Shannon Perez Broun (España), quien también es la coordinadora.
«Somos conscientes – explica ésta última en el micrófono de la revista española Alfa & Omega – de que no resolveremos ningún problema político porque no somos presidentes de ningún país, pero podemos promover encuentros que alimenten el deseo de los jóvenes de crear una sociedad más pacífica y un Mediterráneo más unido».
Uno de los deberes del Consejo será también unir a las numerosas Comunidades de las Iglesias del Mediterráneo, del Cercano y Medio Oriente, creando unidad y participación eclesial, presupuesto necesario del diálogo ecuménico e interreligioso, que es uno de los horizontes imprescindibles del Consejo.
En los primeros días de septiembre se realizará la primera reunión directiva en la que, junto a las realidades promotoras, se definirá el programa de trabajo, en base a las múltiples propuestas que han surgido en estos primeros días de trabajo. La próxima reunión del Consejo se llevará a cabo on line durante la primera semana de octubre.
Un poco de historia
EL Consejo de Jóvenes del Mediterráneo es considerado la “obra-signo” -el fruto más bello, se podría decir- del “Mediterráneo de Paz”, el encuentro de los obispos del Mediterráneo, reunidos en Florencia del 23 al 27 de febrero 2022. Durante esos mismos días, los alcaldes de las ciudades que bordean el “Mare Nostrum” también se reunieron en la capital toscana. Al término de las dos Conferencias, los grupos compartieron y firmaron el documento denominado “Carta de Florencia” en el que, retomando el legado de La Pira en el trabajo por la paz y la unidad de los pueblos, subrayaron la voluntad común de ofrecer respuestas políticas y espirituales adecuadas a los nuevos desafíos sociales, ambientales y culturales.
por Tamara Pastorelli, 25 Julho 2023
Em 13 de julho, foi oficialmente estabelecido em Florença o Conselho dos Jovens do Mediterrâneo, criado para dar início a um caminho de fraternidade e de acolhimento mútuo entre comunidades, Igrejas e pessoas pertencentes a diversas religiões, que vivem nas margens do Mare Nostrum.
«Pensamos que o Mediterrâneo continua a ser o que era: uma fonte inesgotável de criatividade, um coração vivo e universal, onde o ser humano pode receber as luzes do conhecimento, a graça da beleza e o calor da fraternidade.» Assim refletia Giorgio La Pira, o “santo” prefeito de Florença, em 1960, sobre a vocação do Mar Mediterrâneo, uma encruzilhada de povos, culturas e religiões. Claro que isso foi antes de esse mar ganhar a alcunha de “cemitério”, referindo-se às inúmeras mortes de migrantes no mar (em média 8 por dia, segundo a FRA, Agência dos Direitos Fundamentais da União Europeia), os quais, cheios de desespero e de esperança, tentam chegar à Europa. Hoje, das margens daquele mar, chegam os 34 jovens chamados a fazer parte do “Conselho dos Jovens do Mediterrâneo” e do seu caminho de fraternidade inspirado no pensamento e na obra de Giorgio La Pira. São provenientes da: Itália, França, Espanha, Eslovênia, Croácia, Albânia, Bósnia, Montenegro, Grécia, Chipre, Malta, Turquia, Iraque, Síria, Líbano, Terra Santa, Egito, Argélia e Tunísia.
Eles têm a tarefa, como afirma o comunicado divulgado pelos organizadores, de «dar vida a um caminho de fraternidade e de acolhimento mútuo, para suplantar juntos medos e preconceitos, abrindo um diálogo interpessoal, entre comunidades, entre Igrejas, entre membros de diversas religiões; um diálogo que construa integração, oportunidades de desenvolvimento com um novo lançamento de políticas de parceria, que podemos sintetizar com a palavra “paz”».
Um projeto que, por desejo da CEI (Conferência Episcopal Italiana), é conduzido por quatro realidades, escolhidas em virtude da rede de relações internacionais que cada uma delas maturou ao longo do tempo e da ação educativa intercultural já realizada. Todas elas referentes aos princípios e ideais de Giorgio La Pira e sua visão do Mediterrâneo: a Fundação “Giorgio La Pira”, a Fundação “João Paulo II”, o Centro Internacional de Estudantes “Giorgio La Pira” e a Obra para a juventude “Giorgio La Pira”.
Na quinta-feira, 13 de julho, no Salão de’ Dugento do Palazzo Vecchio, em Florença, foi realizada a cerimônia de inauguração.
Nesse contexto, o arcebispo de Florença, card. Giuseppe Betori, convidou os jovens a abater o muro da desconfiança: «Hoje, perante a fuga de milhares de migrantes, muitos dos quais perdem a vida no mar, precisamos redescobrir o papel político das nossas cidades». Daí o convite para unir «as cidades para unir o mundo».
Patrizia Giunti, presidente da Fundação La Pira, acrescentou: «O diálogo deve começar de baixo. É por isso que a ideia deste Conselho da Juventude coloca no centro jovens com menos de 30 anos. Com essa escolha, quisemos nos dirigir àqueles que amanhã poderão constituir a classe dirigente dos seus países e que deverão ter amadurecido, desde já, uma consciência: sozinhos não podemos resolver os problemas da humanidade, somente o impulso comum pode nos levar a ter esperança em um futuro que nos liberte da miséria, do sofrimento e da perspectiva da guerra, que volta a ocupar o nosso quotidiano».
Provocativa a fala de d. Giuseppe Baturi, secretário-geral da CEI, que sublinhou: «O desafio é que a diversidade das culturas e das histórias possa ser uma fonte de riqueza, de encontro, e não de estranheza. A paz no Mediterrâneo terá efeito em todas as partes do mundo». Dirigindo-se aos jovens: «Seremos capazes de desenvolver valores pelos quais essas civilizações do Mediterrâneo poderão se encontrar? Depende de nós e, um pouco, também depende de vocês».
As primeiras sessões de trabalho do Conselho foram realizadas no Centro Internacional de Estudantes «La Pira», em Florença. Foram identificados cinco temas para a discussão: fé, comunidade, diálogo, acolhimento, compromisso cívico. Durante os vários momentos, os delegados puderam apresentar propostas de parceria, intercâmbios bilaterais e plurilaterais de jovens, colaborações no contexto universitário, experiências de diálogo ecumênico e inter-religioso e outras propostas no campo cultural ou experiencial.
Na última sessão, que teve lugar no “Villaggio La Vela”, em Castiglione della Pescaia, na região da Toscana, da Obra da Juventude Giorgio La Pira, os 34 jovens aprovaram o Regulamento de Funcionamento do Conselho e elegeram o conselho diretor, que passou a ser composto por Emile Fakhoury (Líbano), Maher Dridi (Tunísia), Aleks Birsa Jogan (Eslovênia) e Pilar Shannon Perez Brown (Espanha), que também é a coordenadora.
«Estamos cientes – explicou esta última para a revista espanhola Alfa & Omega – que não vamos resolver nenhum problema político, pois não somos presidentes de nenhum país, mas podemos promover encontros que alimentem o desejo dos jovens de criar uma sociedade mais pacífica e um Mediterrâneo mais unido.»
Uma das tarefas do Conselho será também conectar as numerosas comunidades das Igrejas do Mediterrâneo, do Oriente Próximo e do Oriente Médio, criando unidade e partilha eclesial, condição necessária para o diálogo ecumênico e inter-religioso, que é um dos horizontes indispensáveis do Conselho.
Nos primeiros dias de setembro será realizada a primeira reunião do conselho diretor, na qual, em conjunto com os promotores, será definido o programa de trabalho, com base nas muitas propostas que emergiram nesses primeiros dias de trabalho. A próxima reunião do Conselho acontecerá online na primeira semana de outubro.
Um pouco de história
O Conselho dos Jovens do Mediterrâneo é considerado a “obra-símbolo” – o mais belo fruto, pode-se dizer – do “Mediterrâneo da Paz”, a conferência dos bispos do Mediterrâneo, que se reuniram em Florença de 23 a 27 de fevereiro de 2022. Naqueles mesmos dias, na capital toscana, os prefeitos das cidades banhadas pelo Mare Nostrum também se encontraram. Na conclusão das duas conferências, os grupos compartilharam e assinaram o documento chamado “Carta de Florença”, no qual, reunindo o legado de La Pira no trabalho pela paz e unidade dos povos, enfatizaram a vontade comum de oferecer respostas políticas e espirituais adequadas aos novos desafios sociais, ambientais e culturais.
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