Trentaquattro giovani, provenienti da 18 Paesi, si sono ritrovati a Firenze, il 13 luglio, per l’insediamento ufficiale del Consiglio dei giovani del Mediterraneo. La cerimonia si è svolta a Palazzo Vecchio, dove Giorgio La Pira teneva i “Colloqui del Mediterraneo” e dove il 26 febbraio 2022 è stata sottoscritta la “Carta di Firenze”, al termine dell’Assemblea congiunta di Vescovi delegati e Sindaci delle città del Mare Nostrum. Il Consiglio dei giovani è infatti l’opera segno di “Mediterraneo frontiera di pace”, il secondo incontro di riflessione e spiritualità organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana dal 23 al 27 febbraio 2022.
Si tratta, ha spiegato il Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, di “un progetto ambizioso della durata di tre anni, ma con l’auspicio che possa innescare un processo permanente che favorisca un dialogo tra i giovani delle Chiese che si affacciano sul nostro Mare comune e un dialogo che vada oltre, dilatandosi sul piano ecumenico, interreligioso e con tutti i giovani di buona volontà”. “Un dialogo – ha sottolineato – condotto nei modi che stanno a cuore ai giovani, con i linguaggi comunicativi che sono loro propri, con le loro proposte concrete. In una parola, un incontro, un dialogo che favorisca la pace, come processo permanente di buona convivenza, come processo personale e come processo storico verso l’unità del mondo”. Secondo il Card. Betori, questa iniziativa ha un ruolo strategico: “oggi, di fronte alla crescita delle povertà di ogni genere, al folle aumento della produzione bellica, alle migliaia di migranti in fuga che perdono la vita nel nostro mare, occorre riscoprire il ruolo politico delle nostre città. Riprendendo uno slogan di La Pira: uniamo le città per unire il mondo”.
“Cercate indomiti il grande, il bello e il necessario. Non lasciatevi costringere in compromessi senza respiro. Non abbiate paura della sete di radicalità e della ricerca del definitivo. Andate incontro ai vostri contemporanei e sostenetene la speranza, partecipate alla costruzione di un mondo migliore. Difendete la vita e contribuite a fare del nostro mare un crocevia di pace e armonia”, è stato l’invito rivolto ai giovani da Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI. “Non c’è pace, non c’è democrazia né reale pluralismo culturale senza un’efficace azione educativa, che tende alla verità ed esige affermazione del valore assoluto dell’uomo e della sua coscienza”, ha aggiunto Mons. Baturi ribadendo il valore dell’educazione che “rende la persona più libera, responsabile e attenta a generare speranza”. “È triste constatare che, già prima dello scoppio della guerra in Ucraina, siano diminuite in modo significativo le spese per l’educazione, mentre le spese militari hanno superato addirittura il livello registrato al termine della Guerra fredda”, ha affermato il Segretario Generale della CEI che ha voluto ricordare “con dolore i tanti giovani che stanno combattendo in Ucraina in campi di battaglia che solo fino a pochi mesi fa erano campi di grano” e i bambini che “in tanti luoghi sono usati come arma di distruzione”.
“Deve guidarvi la convinzione che i vostri ideali vi devono far scegliere soluzioni per le quali non avrete una pioggia di like, ma per le quali impegnarvi. L’ultimo messaggio di La Pira è la concretezza della vita”, ha evidenziato Patrizia Giunti, presidente della Fondazione “Giorgio La Pira” a cui, insieme al Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, l’Opera per la gioventù La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II, è affidato il coordinamento del progetto.
“Con le sue attività, volte a valorizzare il ruolo dei giovani, che Papa Francesco ha definito ‘profeti di speranza’, favorire gli scambi reciproci e l’approfondimento del dialogo sulle grandi problematiche proprie del Mare Nostrum, a creare percorsi di studio e ricerca comuni per studenti universitari provenienti dai diversi paesi dell’area”, il Consiglio dei giovani del Mediterraneo – ha evidenziato il Sindaco Dario Nardella – si inserisce bene nel solco tracciato dalla “Carta di Firenze”. Un documento, ha ribadito, “in cui Vescovi e Sindaci hanno indicato quelli che, dal loro punto di vista, dovrebbero essere i principi guida di una politica del Mediterraneo, caratterizzata da una sempre più profonda collaborazione per il conseguimento di bene comune, sviluppo economico e sociale sostenibile, giustizia, libertà, pace, dialogo interreligioso, rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ciascun essere umano”.
14 Luglio 2023
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