Trovata la somma per la costruzione dell’asilo nido a Brancaccio. Il presidente Artale: “Da sempre lottiamo per i diritti delle persone del quartiere e vigileremo perché realmente ciò avvenga”
di Serena Termini
Palermo, 27 Gennaio 2023
Da anni il Centro Padre Nostro lotta con tutti gli strumenti per potere dare ossigeno alle persone di Brancaccio, a partire dai suoi diritti fondamentali come quello di avere un asilo per i bambini e le bambine del quartiere. Uno dei sogni che aveva il beato padre Pino Puglisi ben consapevole che il cambiamento culturale partisse proprio operando a partire dai più piccoli.
Dopo l’appello del presidente del Centro, Maurizio Artale, sulle gravi inadempienze pubbliche che avevano di fatto bloccato il progetto, il Comune sembra abbia trovato la somma da dedicare alla costruzione dell’asilo. Si tratta di 3,8 milioni di euro che sono stati reperiti nelle economie del Pon 2014-2020 e che adesso Palazzo delle Aquile userà per chiudere la fase progettuale e arrivare all’aggiudicazione della gara.
Maurizio Artale aveva lanciato l’allarme, infatti, dopo aver appreso che i fondi stanziati dal governo erano persi perché non era stata completata la procedura amministrativa connessa al progetto. I lavori dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026.
Il progetto è stato pure benedetto da Papa Francesco, durante la sua visita alla Casa Museo del Beato, svoltasi il 15 settembre del 2018 in occasione del XXV anniversario dell’uccisione in odium fidei del prete di Brancaccio. L’asilo nido I piccoli del Beato Giuseppe Puglisi è stato progettato dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, con la collaborazione di Reggio Children (centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini), con il contributo economico della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze e con il grande impegno del quotidiano Avvenire.
“Non ci lasciamo incantare solo dalle parole perché, come una vera e propria avventura, finora abbiamo subito di tutto e di più. Quello che adesso vogliamo vedere sono soltanto i fatti concreti. Da sempre, lottiamo per i diritti delle persone di Brancaccio e vigileremo che realmente ciò avvenga – afferma Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro -. Ho appreso dai mezzi d’informazione, che devo molto ringraziare, con gioia e anche un po’ di commozione, che il sindaco Lagalla ha trovato i fondi per rifinanziare l’asilo nido di Brancaccio. Almeno per adesso i bambini di Brancaccio hanno riacquisito un diritto che da circa due mesi avevano perso un diritto che era nato da un lontano sogno/profezia, del beato Puglisi e da tanta solidarietà pervenuta al Centro di Accoglienza Padre nostro da lui fondato e da tutta l’Italia. Provo la stessa gioia che ho provato nell’apprendere dell’arresto di Messina Denaro; un momento così tanto voluto è atteso che ti fa dimenticare i motivi per il quale non si avverava ed il tempo perso; oggi abbiamo di che gioire. Non abbasseremo l’attenzione e siamo certi che questa amministrazione finalmente metterà al suo posto l’ultimo tassello per definire l’iter burocratico per la costruzione dell’asilo nido a Brancaccio I piccoli del beato Puglisi”.
“L’amministrazione – afferma il sindaco Roberto Lagalla – ha dovuto prendere atto dei ritardi che si erano accumulati nella precedente consiliatura per la realizzazione dell’asilo nido ‘I Piccoli del Beato Giuseppe Puglisi’ di Brancaccio e che hanno impedito di utilizzare le risorse disponibili fino al 31 dicembre 2022. Si è reso necessario un definanziamento, associato all’impegno che avremmo ritrovato presto le risorse attraverso la riprogrammazione e rimodulazione dei fondi Pon Città Metropolitane 2014-2020 e il conseguente appostamento della spesa sul Pon 2014-2020 complementare”.
“Allo scopo di supplire alle scellerate mancanze che avevano condotto al definanziamento del progetto era stato presentato un emendamento alla finanziaria nazionale, che riassegnava la somma per la costruzione dell’asilo nido, ma è stato bocciato – continua Maurizio Artale -. Prima della dichiarazione del sindaco Lagalla, c’eravamo affidati all’ultima possibilità di dotare i bambini dai 0 ai 36 mesi di Brancaccio di un vero asilo nido, chiedendo che il governo Meloni approvasse l’emendamento che è stato presentato nel decreto Milleproroghe. Ho ricordato, in una lettera, al primo Presidente del Consiglio ‘donna e madre’ – che la mafia si combatte soprattutto costruendo asili nido, specialmente in un territorio come quello di Brancaccio, regno indiscusso dei fratelli Graviano”. “Se le cose fossero andare diversamente – conclude infine Maurizio Artale – saremmo andati a Roma, per farci ascoltare dal governo con tutte le nostre mamme e i bambini di Brancaccio”.
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