Il presidente Bottinelli: “Il prossimo progetto? A Betlemme”
10 Dicembre 2022
“Stiamo lavorando per una nuova idea di solidarietà, continua e non solo legata all’evento singolo e drammatico”. Continuano i giorni speciali della fondazione Giovanni Paolo II, che ha deciso di celebrare a Firenze i suoi 25 anni con una serie di eventi che rappresentino tutto il lavoro svolto. La fondazione ha portato in città la mostra ’Bethlehem Reborn. Palestina, le meraviglie della Natività’ presso le Sale Agata e Smeralda nel Museo degli Innocenti, per raccontare il restauro della Basilica di Betlemme, oltre che alcuni dei più illustri ambasciatori del Medio Oriente come Ibrahim Faltas. E nel futuro, dice il presidente Andrea Bottinelli, c’è la voglia di continuare ad espandersi.
Bottinelli, il lavoro della Fondazione si sviluppa su vari temi, quali sono quelli che vi stanno più a cuore?
“Il nostro lavoro si concentra principalmente su tre tematiche, ovvero il lavoro, inteso come miglioramento delle condizioni nelle aree più in difficoltà. Parte di questo lavoro si concentra in Terra Santa, dove abbiamo costruito asili e centri di aiuto. Un’altra tematica importante è il dialogo tra popoli e culture diverse. E l’ultimo, più rivolto all’Italia, è quello dell’accoglienza. Assistiamo tante famiglie di profughi ucraini”.
Il suo lavoro, da quando è presidente, è anche quello di dare una nuova metodologia?
“Il modello che vogliamo portare è singolare. Unire l’antinomia del linguaggio economico con il lavoro di solidarietà”. In questo ambito si posizionano anche i giorni di festa che avete organizzato.
“Certamente. Intanto voglio ringraziare gli Innocenti: la mostra sul restauro di Betlemme è sicuramente un segnale, come l’arrivo in città degli ambasciatori dal Medio Oriente. Oggi è la giornata che annualmente organizza la fondazione, ed è anche un modo per parlare del nostro lavoro a più persone possibili”.
C’è qualche sogno nel cassetto che volete realizzare?
“Si, ed è una sorpresa. Sono in contatto con delle Charity americano per realizzare un istituto e studentato a Betlemme, per i ragazzi dell’università. D’inverno casa e accoglienza, d’estate centro di eventi e manifestazioni di portata internazionale. Si tratta di un progetto molto ambizioso: sono sicuro che riusciremo a realizzarlo”.
Iacopo Nathan
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