Video e immagini raccontano il restauro del monumento più simbolico della cristianità
3 Dicembre 2022
Un finanziamento di 12 milioni di dollari, 10 anni di lavori, 400 restauratori. Ed eccola nella sua originaria bellezza la Basilica della Natività di Betlemme; ritornata al suo splendore, da oggi al 18 dicembre all’Istituto degli Innocenti, in un racconto per immagini e video nella mostra itinerante Bethlehem reborn: La Meraviglie della Natività, curata dal palestinese Taisir Hasbun e voluta da «Fondazione Giovanni Paolo II».
L’itinerario inizia dalla grotta venerata dai primi cristiani, prosegue nell’età dell’impero bizantino, passa in rassegna il lungo periodo di abbandono del luogo dove per i cristiani tutto ebbe inizio, per arrivare allo storico accordo siglato dall’Autorità nazionale palestinese. Un impegno delicatissimo e non solo per le ingenti risorse economiche ma anche per il quadro politico e diplomatico e per mettere d’accordo le tre comunità religiose responsabili della Basilica, ovvero il patriarcato greco-ortodosso, i francescani della Custodia di Terra Santa e il patriarcato armeno di Gerusalemme.
A vincere il bando per il restauro è stata la ditta pratese Piacenti, che è intervenuta con 64 container e maestranze qualificate. L’archeologo Alessandro Fichera racconta: «Durante i lavori di restauro sono riemerse porzioni di affreschi cancellate dal tempo, il capitello di una fonte battesimale e lampade a olio di epoca costantiniana». A latere della rassegna un calendario di incontri rivolti ai giovani, mentre il 10 dicembre, in Sala Brunnelleschi (ore 17) si svolgerà il concerto a ingresso gratuito Oltremare del gruppo italo-palestinese Maram Oriental Ensemble.
Loredana Ficicchia
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