Gentilissimo Alessandro
In questa uscita di FGP^2, la newsletter della Fondazione dedicata ad aggiornare i sostenitori sui progetti a cui contribuiscono, raccontiamo la storia di una persona arrivata in Italia insieme alla famiglia e accolta dalla Fondazione attraverso il suo modello di integrazione di famiglie migranti.
Da due anni Kamil (nome di fantasia) vive insieme alla famiglia in un appartamento a Montevarchi, dove lavora a tempo pieno in una grande azienda. A Montevarchi vive e lavora part-time anche sua moglie e i loro due bambini vanno a scuola.
Kamil e sua moglie vengono dalla Nigeria. É lì che ha vissuto la maggior parte della sua vita, studiando e lavorando per un po’ come imbianchino, prima di trasferirsi in Libia per lavorare e da lì venire in Italia con la moglie.
Kamil ha lasciato la Nigeria perché alla ricerca di un posto sicuro per sé e sua moglie. Lì subiva minacce alla sua vita per questioni familiari, perciò ha cercato un lavoro lontano dal paese. Così è finito a lavorare in Libia come pittore per un anno, dove è stato successivamente raggiunto da sua moglie. Una volta rimasta incinta, i due erano consapevoli che avrebbero dovuto rimettersi nuovamente in viaggio per trovare un luogo sicuro dove crescere un figlio, quindi hanno pagato per raggiungere l’Italia via mare.
Kamil e sua moglie sono inizialmente arrivati in Sicilia. Dopo qualche giorno lui è stato mandato in Abruzzo, a Teramo, mentre sua moglie incinta è stata portata ad Arezzo. Ci è voluto più di un mese per ricongiungersi a Montevarchi, a Villa Pettini.
A Villa Pettini hanno trovato un modello che va oltre l’accoglienza, basato sulla cura dell’individuo, sull’attenzione verso le famiglie ma anche sull’autonomia e la crescita personale, nel rispetto delle fragilità e delle risorse di ciascuno.
Ora Kamil ha tutto quello che desidera: due meravigliosi figli, nati in Italia, sua moglie, un buon lavoro e grandi amici.
Ogni volta che ha del tempo libero porta a giocare i figli fuori casa, talvolta con gli amici.
A volte anche dei membri di Villa Pettini vanno a trovarli a casa con i bambini, che continuano a usufruire di un educatore che va a trovarli qualche giorno della settimana.
Il figlio maggiore ha solo 6 anni ed è appassionato di basket e di videogiochi, nonostante sua madre gli permetta di giocare solo nei fine settimana, ed è molto bravo con i numeri.
Il bambino più piccolo ha 4 anni ed è una grande palla di energia.
Per Kamil, adesso che è finalmente possibile, l’obiettivo è assicurarsi che i suoi figli abbiano tutto ciò di cui necessitano.
É possibile sostenere Villa Pettini e il suo modello di accoglienza attraverso una donazione.
Dona sulla piattaforma di crowdfunding permettendoci di arrivare all’obiettivo.
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