Studio e scambio di esperienze durante gli incontri al centro di Geotecnologie di San Giovanni Valdarno sul sistema di gestione e riciclaggio dei rifiuti in Toscana, di raccolta, smistamento e trattamento del prodotto per approfondire le opportunità offerte dall’economia circolare. Le missioni rientrano nel progetto “Bethlehem green city: verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
San Giovanni Valdarno (AR), 4 Ottobre 2022
Prima missione di tecnici e dirigenti palestinesi in Italia nell’ambito della gestione dei rifiuti nei territori della Cisgiordania. Nove esperti, tre donne e sei uomini, divisi in due delegazioni sono arrivate nei giorni scorsi a San Giovanni Valdarno per studiare il sistema di gestione e riciclaggio dei rifiuti in Toscana, di raccolta, smistamento e trattamento del prodotto e approfondire le opportunità offerte dall’economia circolare. Rappresentano il Joint Service Council for Solid Waste Management dei governatorati di Betlemme e Gerico, Comune di Betlemme, Ministero del governo locale palestinese.
Le missioni rientrano nell’ambito del progetto “Bethlehem green city: verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui il Comune di San Giovanni Valdarno è il capofila.
Un gruppo, in collaborazione con i partner di progetto Geo-explorer e Fondazione Giovanni Paolo II, ha partecipato ad una formazione specialistica in tema di valutazione dell’impatto ambientale. Il programma, discusso adattato alle esigenze dei partner palestinesi, tratta sia gli “Elementi teorici per la valutazione di impatto ambientale” sia i “Metodi per il monitoraggio ambientale”.
Il secondo gruppo è invece coinvolto in una visita studio della durata di quattro giorni organizzata in collaborazione con il partner di progetto Confservizi Cispel Toscana e Fondazione Giovanni Paolo II. L’obiettivo formativo e di scambio di esperienze ha il fine di mostrare ai partner locali il funzionamento del sistema di gestione e riciclaggio dei rifiuti in Toscana.
Bethlehem green city infatti mira a rafforzare il sistema di raccolta di rifiuti solidi urbani del distretto di Betlemme, avviando un sistema di raccolta differenziata, aumentando la consapevolezza e le capacità delle istituzioni locali e del Joint Service Council for Solid Waste Management (JSCWM, soggetto gestore della raccolta dei rifiuti), anche attraverso il sostegno ad iniziative di economia circolare urbana.
Oltre al Comune di San Giovanni Valdarno che è l’ente capofila, partner del progetto sono la Fondazione Giovanni Paolo II, Ato Rifiuti Toscana Sud, Confservizi Cispel Toscana, Sei Servizi ecologici integrati Toscana e Geoexplorer impresa sociale di San Giovanni Valdarno.
“Siamo molto orgogliosi di vedere le azioni concrete del progetto Bethlehem Green City. Un progetto – hanno sottolineato il sindaco di San Giovanni Valdarno e l’assessore alla cultura e ai gemellaggi Fabio Franchi – che sul piano tecnico si avvale delle competenze e della professionalità e dei nostri partner che sentiamo il dovere di ringraziare. Dopo varie riunioni di coordinamento e i sopralluoghi dei nostri esperti in Palestina per un’analisi più puntuale della realtà del territorio e per seguire più da vicino la progettazione dell’eco center, tecnici e dirigenti palestinesi sono arrivati in Italia, a San Giovanni Valdarno per la formazione specialistica. Un rapporto di collaborazione professionale ma anche di amicizia quello che si è instaurato tra la popolazione sangiovannese e quella palestinese. E in un momento in cui soffiano sempre più impetuosi i venti di guerra e di divisione le nazionali crediamo che la cooperazione internazionale e la solidarietà siano la chiave per la crescita e lo sviluppo pacifico dei popoli”.
Lo scambio di buone pratiche tra il comune di San Giovanni Valdarno e quello di Betlemme contribuirà a migliorare l’efficienza del sistema dei rifiuti solidi urbani in Cisgiordania attraverso la raccolta differenziata, il riciclo, la formazione e la sensibilizzazione.
“Queste giornate – ha dichiarato Alessandro Fabbrini, presidente di Sei Toscana – credo possano costituire una parte integrante del percorso avviato in loco con gli esperti. Un percorso che non si limita, a mio avviso, alla mera collaborazione tecnica, ma che ha l’ambizione di essere qualcosa di più, ovvero un percorso di conoscenza reciproca, di scambio e di partecipazione”.
“Il progetto, che parte dalle eccellenze dell’economia circolare in Toscana per arrivare fino in Palestina – ha commentato Nicola Perini, presidente Cispel Toscana – rappresenta un piccolo, ma concreto passo verso la costruzione di un futuro più ecosostenibile di un territorio attento alle sfide ambientali dei nostri tempi. In questi 36 mesi non mancheranno idee e prospettive per dare concretezza ad un percorso nel quale la Toscana dei servizi di igiene ambientale mette a disposizione il proprio know how nei confronti di chi vuole recuperare terreno”.
Presente all’incontro anche Enzo Tacconi, direttore generale Ato rifiuti Toscana sud che ha raccontato come l’autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani svolga le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio.
“Abbiamo aderito al progetto con molto interesse. Ci occuperemo di affrontare insieme ai tecnici palestinesi la componente essenziale del riciclo rifiuti”.
Geoexplorer impresa sociale di San Giovanni Valdarno, si occupa invece, come spiegato dal referente Tommaso Colonna, di organizzare l’attività didattica fornendo docenti esperti nel settore e tecnici di supporto.
“Anche se siamo città piccola – ha aggiunto Ziad Sayeh ingegnere della municipalità di Betlemme – vantiamo tanto turismo e, di conseguenza, abbiamo tanta spazzatura da gestire. E non nascondiamo la nostra difficoltà a trattarla. Con questo progetto iniziamo invece a utilizzare il riciclo e a rispettare l’ambiente. Abbiamo cominciato con il riutilizzo del cartone e l’obiettivo è quello di arrivare ad una seria racconta differenziata”.
Nell’incontro al Centro di Geotecnologie, il dottor Mohammed Isayed del Jscswm di Gerico ha ricordato lo splendido gemellaggio fra il suo comune e quello di San Giovanni Valdarno che ha portato ad un grande arricchimento per le due realtà.
“Dopo la conoscenza fra i vari partner del progetto – ha concluso Stefania Spapperi della Fondazione Giovanni Paolo II – si apre la seconda fase, una fase impegnativa che andrà gestita con professionalità e costanza dove dalla teoria si passa alle azioni pratiche. L’incontro di questa mattina è stato anche l’occasione per riflettere sul grande valore del partenariato e della collaborazione fra enti”.
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