La consulta promossa dalla Cei e “donata” alla città toscana. Nell’agenda dei rappresentanti di tutte le Chiese del bacino anche campus, scambi e percorsi di studio In campo quattro realtà locali
Giacomo Gambassi, sabato 26 febbraio 2022
Sarà una sorta di piccolo Sinodo permanente che unirà le sponde del Mediterraneo. Tutto laico. E soprattutto in cui siederà chi ha dai 18 ai 28 anni. Il secondo Incontro dei vescovi del bacino lascia in eredità a Firenze il Consiglio dei giovani del Mediterraneo. Lo ha voluto la Cei che lo ha varato attraverso la presidenza e che lo affida sul campo a quattro associazioni fiorentine: la Fondazione Giorgio La Pira, il Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, l’Opera per la gioventù La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II. Se tre sodalizi portano il nome del sindaco “santo”, la onlus dedicata a papa Wojtyla declina l’eredità dell’ex parlamentare Dc nel suo impegno per la cooperazione in Medio Oriente.
E tutte citano proprio La Pira per spiegare il senso dell’iniziativa: «C’è bisogno di coinvolgere in maniera diretta, attiva e responsabile coloro che rappresentano il presente e il futuro delle nostre comunità ecclesiali: i giovani che “sono come le rondini che vanno verso la primavera”, secondo una celebre espressione del professore. Parole che papa Francesco ha ripreso nel 2018 ricevendo in udienza le associazioni italiane ispirate a La Pira: “Oggi ci vogliono giovani che siano profeti di speranza e di santità, che non abbiano paura di sporcarsi le mani. Ci vogliono rondini…”».
Non si tratterà di un parlamentino per under 30, ma di un cammino in cui «i giovani, dando continuità allo spirito degli Incontri delle Chiese del Mediterraneo, prima di tutto si conoscano, si confrontino, mettano insieme esperienze, elaborino un progetto comune», spiega la Cei nel dossier di presentazione diffuso in questi giorni a Firenze. E al nuovo Consiglio è dedicato anche un infopoint all’interno del forum.
L’organismo sarà composto dai ragazzi indicati dalle Conferenze episcopali nazionali e dai vari Sinodi delle Chiese orientali cattoliche. Alle sedute parteciperanno anche i giovani del bacino al centro dell’itinerario formativo della Cei che coinvolge Rondine-Cittadella della pace. La sede sarà il convento domenicano di San Marco dove La Pira – terziario domenicano e anche francescano – aveva abitato in un’angusta cella. Il mandato durerà quattro anni. «La scelta di fondare a Firenze il Consiglio dei giovani – affermano le quattro associazioni – è legata al sogno lapiriano del Mediterraneo come spazio di dialogo e di convivenza fraterna ma anche ad altre figure profetiche fiorentine che hanno fatto dei giovani il comune denominatore della loro missione: basti citare don Lorenzo Milani o don Giulio Facibeni».
A Bari nel 2020 i presuli avevano invitato a favorire gli scambi fra le Chiese. Da qui la decisione di partire dai ragazzi «con un triplice intento: la cura della dimensione spirituale, l’amore alla Chiesa, il rafforzamento dell’azione pastorale di fronte alle sfide di oggi». Accanto alle riunioni formali, sono in cantiere anche appuntamenti di vita comunitaria. Fra le proposte gruppi di studio sulla pastorale giovanile, percorsi per gli universitari dei Paesi rivieraschi, collegamenti fra i ragazzi che frequentano le università cattoliche del Mediterraneo, soggiorni e incontri che si allarghino alle altre confessioni cristiane e si aprano ad ebrei e musulmani: come già mostra da anni l’esperienza del campus internazionale dell’Opera per la gioventù La Pira che ogni estate riunisce nel Grossetano, al Villaggio La Vela, lungo il mar Tirreno, i giovani delle tre grandi religioni della “famiglia di Abramo”.
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