Ieri sono spariti il catenaccio e la catena che chiudevano il cancello d’ingresso all’area in cui sorgerà il nuovo asilo nido ed è stato rimosso lo striscione che annunciava il progetto. L’appello del presidente Artale allo Stato: “La prossima mossa tocca a te”
10 Marzo 2019
Non c’è pace per il centro Padre Nostro a Brancaccio. Ieri alcuni ragazzini hanno fatto sparire il catenaccio e la catena che chiudevano il cancello d’ingresso all’area in cui sorgerà il nuovo asilo nido e rimosso lo striscione che annunciava il progetto. Oggi il presidente Artale fa sapere che un nuovo raid vandalico ha avuto luogo: “Forse, proprio in quei frangenti, gli stessi ‘picciriddi’ tagliavano l’altra catena che avevo legato attorno al cancello d’ingresso dell’area in cui sorgerà l’asilo, sono entrati e hanno appiccato il fuoco alla sedia che avevano lasciato al posto della pedana, al centro del terreno. Successivamente sono passati davanti alla sede del Centro e hanno rotto uno dei due vasi che ne ornavano l’ingresso”.
Il presidente lancia poi un appello allo Stato: “La paranza di Brancaccio ti ha lanciato il guanto della sfida. Adesso la prossima mossa tocca a te: lasciare lo ‘stato’ delle cose così come sono o cogliere immediatamente la sfida e cambiare le cose. Come diceva il nostro fondatore “noi volontari del Centro da soli non ce la possiamo fare, anche se non ci arrenderemo mai”.
La Cgil interviene chiedendo un rafforzamento della vigilanza nell’area. “I controlli devono essere intensificati. Respingiamo ogni tentativo di intimidazione, chiediamo alla magistratura e alle forze dell’ordine – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – di fare piena luce su questa escalation preoccupante di atti di violenza e siamo al fianco degli operatori del centro e di tutti i lavoratori impegnati alla realizzazione del progetto. Nei prossimi giorni saremo con una delegazione a Brancaccio, dove la Cgil è presente da sempre con un suo presidio, per rafforzare l’opera di chi lavora ogni giorno per l’affermazione dei diritti e della legalità”.
Share this content: