Gli articoli possono essere letti integralmente andando sui siti dei singoli giornali. Questa è una segnalazione stampa e non una rassegna. Il suo utilizzo permette di essere aggiornati sulle principali notizie riguardanti Israele, Palestina, Libano, Siria, Giordania e Iraq. La segnalazione di notizie può facilitare progetti e idee, e non è mirata alla semplice cronaca.
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L’Osservatore Romano, 29 ottobre, pag. 3.
Due articoli dal Vicino Oriente. Il primo da Tel Aviv sul completamento dello scambio di prigionieri fra Israele e l’Egitto. Un giovane, Ilan Grapel, con doppia nazionalità sia statunitense che israeliana è stato liberato dall’Egitto. In cambio Israele ha liberato venticinque detenuti egiziani condannati per traffico di droga e di armi.
Il secondo articolo, da Baghdad, riporta la notizia dell’ennesimo attentato che ha provocato diciotto morti e quaranta feriti. Due bombe sono esplose nella capitale irachena, la prima al passaggio di una pattuglia della polizia, la seconda all’arrivo delle autoambulanze.
L’Osservatore Romano, 29 ottobre, pag. 5.
Articolo di Riccardo Burigana sulla XIII conferenza della Holy Land Christian Ecumenical Foundation, un’organizzazione nata per decisone di un gruppo ecumenico di cristiani americani per sostenere la presenza dei cristiani in Terra Santa. Il sostegno si sta realizzando con l’attivazione di progetti per favorire lo sviluppo economico.
Avvenire, 30 ottobre, pag. 23.
Breve articolo da Gerusalemme di Barbara Uglietti sul raid a Gaza che ha provocato sei morti. “Secondo fonti palestinesi – scrive la Uglietti – sono stati uccisi sei miliziani delle Brigate Al-Quds, il braccio militare della Jihad Islamica. La Jihad Islamica ha promesso vendetta”.
L’Osservatore Romano, 31 ottobre – 1 novembre, pag. 3.
Due articoli sul Vicino Oriente. Il primo da Damasco sulla proposta, fatta dalla Lega Araba, di un piano di pace per la Siria. La Lega ha consegnato una proposta che prevede l’avvio di colloqui tra autorità e opposizione, un dialogo a cui ha detto di essere favorevole anche il Presidente Assad.
Il secondo articolo, da Tel Aviv, riporta la notizia degli scontri avvenuti nella Striscia di Gaza. Dodici palestinesi e un israeliano sono stati uccisi nel corso degli scontri, i più sanguinosi dallo scorso 26 agosto.
L’Osservatore Romano, 31 ottobre – 1 novembre, pag. 6.
Articolo da Amman che riferisce dell’incontro dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa. L’assemblea plenaria, che dal 1992 riunisce i responsabili delle Chiese di Terra Santa, è convocata due volte all’anno. In questa assemblea si è affrontato in particolare le relazioni con l’ebraismo e l’islam, la pastorale dei migranti, la questione delle scuole cattoliche.
La Repubblica, 1 novembre, pagg. 1 e 16-17.
Articolo in prima pagina, che poi prosegue all’interno sulla decisione dell’Unesco di riconoscere la Palestina. La decisione dell’Agenzia dell’Onu (per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) è stata votata a maggioranza: 107 i favorevoli, 52 le astensioni e 14 i contrari. L’Italia si è astenuta. Secondo Israele questo riconoscimento danneggia la pace. Secondo lo storico statunitense, Juan Cole, sul Medio Oriente l’opinione del mondo è profondamente cambiata, “l’America e lo Stato di Israele sono isolati, e questo voto segna una svolta”. Gli Stati Uniti ritengono la decisione “inopportuna” e hanno annunciato il congelamento del loro contributo che rappresenta il 22% del budget dell’Unesco. Ora che la Palestina è membro dell’Unesco potrà chiedere la protezione dei propri siti storici e archeologici, come Betlemme.
Avvenire, 1 novembre, pagg. 1 e 16.
Articolo di Daniele Zappalà, che inizia in prima pagina con una grande foto a colori, sull’ingresso dell’Autorità Nazionale Palestinese come Stato membro nell’Unesco. Già in prima pagina, viene messo in evidenza “Ira di Israele. Gli Usa bloccano i fondi”. Per la Palestina cambia lo status da “osservatore” a membro effettivo. L’Unesco dovrà far fronte al calo vistoso di contributi da parte degli Usa che coprono il 22% dei finanziamenti e che hanno già bloccato il proprio contributo. Il premier Netanyahu ha dichiarato “non ce ne staremo seduti con le braccia conserte verso queste mosse che danneggiano Israele”. Per il Presidente Abu Mazen, “questa è una vittoria dei diritti, della giustizia e della libertà”.
Avvenire, 1 novembre, pag. 17.
Articolo di Camille Eid sull’anniversario della strage di cristiani avvenuta a Baghdad un anno fa, il 31 ottobre 2010. Nell’eccidio, avvenuto nella Chiesa di Nostra Signore per Perpetuo soccorso, morirono cinquantotto persone. Il cardinal Leonardo Sandri ha celebrato un Messa di suffragio a Roma. “Il sacrificio di questi nostri fratelli e sorelle – ha detto Sandri durante l’Omelia – possa essere seme di pace e di vera rinascita e perché quanti hanno a cuore la riconciliazione, la fraternità e la solidale convivenza trovino motivo e forza per operare il bene”.
Avvenire, 1 novembre, pag. 31.
Articolo di Luca Pellegrini sul film di Salvatore Nocita, “La strada di Paolo”. “La sceneggiatura che ho scritto con Giuliano Corti – spiega Nocita – nasce dal tentativo di tradurre i miei dubbi in un viaggio di ricerca e di speranza, inteso come metafora della vita”. Il film narra di un camionista che si reca a Betlemme per consegnare dei medicinali a un ospedale per bambini e si interroga, incontrando alcuni personaggi, sul senso della vita e della fede. “Spero che il film – dice Nocita – possa aiutare anche chi non crede. Per realizzarlo mi sono fatto aiutare dai cardinali Gianfranco Ravasi e Angelo Scola”.
Avvenire, 2 novembre, pagg. 1 e 19.
Foto in prima pagina sulla situazione in Siria, dove il Presidente Assad accetta il dialogo con i contestatori e dichiara di fermare le armi. L’articolo a pagina 19 di Barbara Uglietti spiega che il Governo siriano ha accettato il piano di pace proposto dalla Lega Araba per porre fine a un conflitto che dura da sette mesi e ha provocato oltre tremila morti. Nella stessa pagina c’è un box da Gerusalemme sulla decisione del premier Netanyahu di autorizzare altri insediamenti a Gerusalemme Est e in Cisgiordania e di congelare i fondi destinati all’Autorità Nazionale Palestinese. È questa la doppia “punizione” alla decisone dell’Unesco di accettare fra i propri Stati la Palestina.
Corriere della Sera, 2 novembre, pag. 38.
Articolo di Guido Olimpio da Washington sulla situazione in Libano dove si sono rifugiati oltre cinquemila siriani. Tra loro una settantina di disertori del cosiddetto “Esercito libero” creato ad Antakya, in Turchia, insieme ai profughi scappati alla repressione. L’esercito conterebbe quindici mila uomini impegnati nella lotta armata contro il regime del Presidente siriano Assad. Beirut non è più una città sicura per i dissidenti siriani, dalla scorsa primavera ci sono stati almeno quattro rapimenti e l’esercito libanese accusa Damasco. Fra i rapiti di cui non si ha più notizie anche uno dei fondatori del partito Baath (al potere in Siria), Shibly al Aisami diventato, negli ultimi anni, voce del dissenso. Aisami viveva a Washington, era andato a Beirut per trovare sua figlia. Ma dal 24 maggio non si hanno più notizie.
L’Osservatore Romano, 2-3 novembre, pag. 1 e 3.
Articolo sulla decisione di Israele di rilanciare la sua politica di insediamenti nei Territori della Cisgiordania e a Gerusalemme Est. L’articolo inizia in prima pagina con una foto e poi prosegue all’interno. Oltre agli insediamenti Israele ha anche bloccato i trasferimenti di fondi all’Autorità palestinese, questo a seguito dell’ingresso dell’Autorità Nazionale Palestinese nell’Unesco. Secondo il premier Netanyahu “queste fughe in avanti di Abu Mazen rappresentano una chiara infrazione degli accordi di Oslo, in quanto tutte ispirate da un carattere unilaterale”.
L’Osservatore Romano, 2-3 novembre, pag. 6.
Il Quotidiano riporta la notizia che il Cardinale Leonardo Sandri ha partecipato, nel primo anniversario della strage nella cattedrale siro cattolica di Baghdad, a una Divina Liturgia nella Chiesa di Santa Maria in campo Marzio, sede della procura del Patriarcato siro cattolico in Roma. “Tutte le comunità siro cattoliche – ha detto il Cardinal Sandri – sono unite a noi, con tante altre comunità: insieme preghiamo perché l’amore di Cristo vinca sempre la morte e trionfi la vita”.
Avvenire, 3 novembre, pagg.15.
Articolo di Barbara Uglietti, che inizia in prima pagina, sulla decisione presa dalla Siria di accettare il piano, per ristabilire la pace, proposto dalla Lega Araba. Il piano prevede la rimozione dei carri armati dalla strade, la liberazione dei detenuti e l’apertura della Siria agli osservatori stranieri. Significativo il titolo “Siria, Assad vuole salvarsi. Sì totale alla Lega Araba. Damasco accetta il piano: dialogo tra due settimane con l’opposizione”.
L’Osservatore Romano, 4 novembre, pag. 3.
Due articoli sul Vicino Oriente. Il primo da Damasco, informa sulla decisione del Presidente Assad di varare un decreto per avviare il dialogo con l’opposizione. “La Siria ha accettato – si legge nell’articolo – il piano di pace proposto dalla Lega Araba per porre fine alle violenze”.
Il secondo articolo, da Tel Aviv, riporta le critiche internazionali alla decisione presa dal Governo israeliano di rilanciare i progetti edilizi nei Territori palestinesi e di bloccare i versamenti delle entrate fiscali all’Autorità palestinese.
L’Osservatore Romano, 4 novembre, pag. 5.
Breve articolo che presenta il film “La strada di Paolo” di Salvatore Nocita presentato a Roma, all’interno della Mostra del Cinema, lo scorso 2 novembre. Il film, prodotto dalla Federazione autotrasportatori italiani e da Officina della Comunicazione, in collaborazione con il Pontificio consiglio della Cultura e Rai Cinema ha come protagonista un autotrasportatore che si reca a Betlemme per consegnare del materiale all’ospedale dei bambini. Dopo la consegna inizia un “viaggio dal nord al sud della vita” come ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi.
L’Osservatore Romano, 5 novembre, pag. 3.
Due articoli sul Vicino Oriente. Il primo da Damasco dove continuano le violenze, nonostante l’accordo sul piano di pace tra la Lega Araba e il Governo siriano. Anche la Cina ha inviato a Damasco un suo rappresentante per risolvere la crisi in modo pacifico “con il concorso di tutte le parti coinvolte”.
Il secondo articolo, da Tel Aviv, riferisce che Israele ha bloccato i pagamenti annuali all’Unesco (per un totale di due milioni di dollari) in segno di protesta per l’ammissione della Palestina come Stato membro a pieno titolo dell’organizzazione dell’Onu per l’Istruzione, la Cultura e la Scienza.
Avvenire, 5 novembre, pag. 17.
Due articoli sul Vicino Oriente. Il primo di Lucia Capuzzi sulla Siria, dal titolo eloquente “Assad offre un’amnistia. Gli Usa: non credetegli”. Il Dipartimento di Stato di Washington ha invitato i cittadini a non arrendersi e a non fidarsi delle promesse del regime di Assad. Gli attivisti siriani denunciano che l’esercito ha aperto il fuoco contro i dimostranti. Mentre il piano di pace proposto dalla Lega Araba continua a non convincere i dissidenti.
Il secondo articolo, di Anna Maria Brogi, riporta la notizia di un abbordaggio effettuato da parte della marina militare di Israele in modo incruento contro due navi salpate dalla Turchia e dirette verso la Striscia di Gaza.
L’Osservatore Romano, 7-8 novembre, pag. 1.
Breve articolo da Damasco sulla denuncia della Lega Araba nei confronti della Siria che non rispetta il piano di pace. La Siria aveva promesso alla Lega Araba di ritirare le forze militari dalle città. Questo non è avvenuto e le violenze continuano, ieri ci sono stati undici morti. La Lega Araba ha convocato una riunione il prossimo 12 novembre, proprio perché “le violenze proseguono e il Governo siriano non ha rispettato l’impegno ad applicare il piano arabo per uscire dalla crisi”.
L’Osservatore Romano, 10 novembre, pag. 1.
Articolo, non firmato, ma in prima pagina da Damasco sulle possibili nuove sanzioni contro la Siria che potrebbero essere prese sia dall’Unione Europea che dalla Lega Araba. Secondo le Nazioni Unite ci sono stati oltre tremila cinquecento morti dall’inizio delle proteste. Il Governo di Damasco continua a dire che c’è un’ingerenza straniera nella vita politica siriana “che risponde a una precisa agenda politica e mira a un intervento straniero negli affari interni del Paese”.
L’Osservatore Romano, 11 novembre, pagg. 1 e 8.
Benedetto XVI ha incontrato i membri dell’Israeli Religious Council. “Non smettiamo – ha detto il Papa – mai di pregare per la pace della Terra Santa, con fiducia in Dio che è nostra pace e nostro conforto”. “Tutti noi – ha proseguito – siamo chiamati a impegnarci di nuovo per la promozione di una giustizia e di una dignità maggiori, per arricchire il nostro mondo e conferirgli una dimensione pienamente umana”.
A pagina 8 viene riportato integralmente il discorso.
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