Con la «Fondazione Giovanni Paolo II» per quattro opere: una casa per giovani, un liceo, un ospedale e una cattedrale
Monsignor Luciano Giovannetti, la scorsa settimana, è stato in Siria e in Libano. Il vescovo è stato là come presidente della «Fondazione Giovanni Paolo II» per incontri, per inaugurare strutture importanti e per posare la prima pietra di altri progetti importanti. «In Siria, ad Aleppo, – spiega il vescovo di Fiesole – è stata inaugurata la casa del vescovo, che è soprattutto la casa per giovani ragazze cristiane che stanno studiando all’università. Era attesa da anni. Un segno importante per giovani che studiano. Grazie al contributo della Cei abbiamo anche messo la prima pietra per la Cattedrale dei cristiani latini che sono sprovvisti di chiesa. Così come nel sud del Libano, nella diocesi di Tiro, abbiamo messo la prima pietra dell’ospedale. Sarà l’unico presidio sanitario e servirà una popolazione di oltre 70.000 persone. Abbiamo anche inaugurato il liceo». Ma i progetti non si fermano qui. «Non dobbiamo enfatizzare quello che facciamo, anche se sono segni importanti, segni di speranza. Ma dobbiamo intensificare il nostro lavoro, coinvolgendo sempre più persone. Mi hanno colpito molto –conclude mons. Giovannetti – le parole di ringraziamento e di apprezzamento per quello che stiamo facendo e per il modo con il quale lo stiamo facendo».
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