Roma, 4 giugno 2008
Incentivare il dialogo e lo scambio interculturale, attraverso l’erogazione di 16 borse di studio per studenti palestinesi e israeliani e la realizzazione di un centro linguistico e formativo a Betlemme.
Questo il contenuto di due protocolli d’intesa sottoscritti questa mattina, presso la sede della regione Lazio, dal Presidente della Regione, Piero Marrazzo, dall’assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa, dal presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, parroco di Gerusalemme, padre Ibrahim Faltas. Hanno sottoscritto gli accordi anche i rettori delle tre università di Roma, Renato Guarini (La Sapienza), Alessandro Finazzi Agrò (Tor Vergata) e Guido Fabiani (Roma Tre), e il rettore dell’università per gli stranieri di Perugia, Stefania Giannini.
«Ho sostenuto – ha dichiarato il Presidente della Regione, Piero Marrazzo – questo lavoro che viene da lontano. Abbiamo finanziato queste 16 borse di studio e saremo a Betlemme per sostenere padre Faltas nella costruzione dell’ostello, attraverso un piano triennale finanziato con fondi regionali». Marrazzo ha poi assicurato che la regione Lazio continuerà a operare per il dialogo interculturale: «La regione Lazio – ha detto – collaborerà sempre con iniziative di questo tipo perché il dialogo ha bisogno di essere acceso, sostenuto». Con il primo protocollo la regione, attraverso Laziodisu, assegna 16 borse di studio ad altrettanti studenti, israeliani e palestinesi, con un finanziamento di 80mila euro. Gli studenti, per metà maschi e per metà femmine, frequenteranno nei mesi estivi corsi di lingua italiana presso l’università Roma Tre e l’università per stranieri di Perugia, in modo da rimuovere ogni ostacolo all’iscrizione e alla frequenza dei corsi di laurea nel nostro paese. Poi, a partire da settembre, frequenteranno gratuitamente i corsi di laurea, da loro prescelti, presso le università romane. Gli studenti potranno usufruire dei servizi di ristorazione e ospitalità messi a disposizione dall’Adisu di Perugia e Laziodisu.)
Con il secondo protocollo la regione Lazio si impegna a realizzare un centro linguistico e formativo a Betlemme, in modo da sostenere l’organizzazione di corsi di lingua italiana e la diffusione della nostra cultura in Terra Santa. In particolare, la regione punta ad agevolare i percorsi universitari degli studenti di Gerusalemme e Cisgiordania iscritti all’università di Betlemme. Soddisfatta della firma dei protocolli anche l’assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa: «Abbiamo voluto portare fino in fondo – ha sottolineato – questo impegno assegnando 16 borse di studio e dando un sostegno alla ristrutturazione dell’edificio della fondazione Giovanni Paolo II a Betlemme. Come regione Lazio – ha aggiunto – stiamo cercando di dare sostegno a tutti gli studenti, italiani e stranieri, in base al reddito e merito». Padre Ibrahim Faltas ha ringraziato la regione Lazio per il suo impegno in Terra Santa: «Con questo progetto – ha dichiarato – si realizza una cosa molto bella: palestinesi e israeliani che dialogano e studiano insieme. Questo può servire per avere un futuro migliore, diverso da quello di oggi». Padre Faltas ha poi sottolineato che l’accordo di oggi arriva in concomitanza con le dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad al vertice della Fao: «Questa iniziativa – ha rimarcato – cade proprio oggi quando qualcuno dice di voler far scomparire un popolo, quello d’Israele. Noi diamo la migliore risposta a questa dichiarazione, e diamo la possibilità a questi ragazzi di costruire un mondo migliore fatto di pace».
Anche il presidente Marrazzo, a margine della firma degli accordi, è intervenuto sulle dichiarazioni del presidente iraniano: «Proprio oggi che qualcuno parla ancora di far scomparire un popolo dalla faccia della terra, noi lavoriamo perché il mondo veda palestinesi e israeliani vivere insieme».
Sul contenuto dei protocolli è intervenuto anche il rettore dell’università Roma Tre, Guido Fabiani: «Abbiamo accettato con grande entusiasmo di partecipare all’ottima iniziativa della regione. Le università in questo momento – ha aggiunto – hanno un ruolo in più da assolvere e cioè quello di svolgere anche un’azione sempre più rivolta a livello internazionale». Il rettore della Sapienza, Renato Guarini, ha sottolineato l’importanza dell’intesa: «È la dimostrazione che nel Lazio si sa fare sistema tra università, regione e altri enti. Il protocollo permette la formazione universitaria per gli studenti israeliani e palestinesi e, al contempo, ne garantisce l’integrazione culturale». Guarini ha poi concluso: «Ancor più positivo il fatto che questo protocollo è da subito operativo e possa così diventare la premessa di altre iniziative per integrare le culture».
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